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Channel: Marco Mengoni - IlBlog
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Parole a Sanremo

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(Tratto dalle varie interviste a Sanremo)

Non sputo assolutamente su questo premio ma per me vittoria significa vincere le sfide personali che sono quelle più importanti.
La vera vittoria è data da piccole cose che ti succedono, per esempio l'ultima sera l'orchestra ha suonato come non mai ed io ho sentito proprio un'energia diversa rispetto alle volte precedenti. Una violinista al termine dell'esibizione è venuta ad abbracciarmi dicendo che aveva suonato mettendocela tutta al punto che aveva anche rotto l'archetto.
Non mi è mai successo di sentirmi vinto e quindi che il telefono non squillasse, ho sempre avuto amici che mi amavano e che amo.
Non ho un rito scaramantico, la forza mi viene dal guardare negli occhi chi lavora con me, chi mi sta vicino. Anche dopo la proclamazione la cosa più bella è stata far questo, ringraziare chi mi ha permesso tutto ciò.
Da domani non cambia niente, continuo a far musica come ho sempre fatto.
Non l'ho vissuto come una gara, è stato come se tanti colleghi, musicisti, artisti, si fossero ritrovati per cantare la propria canzone in gioia, in libertà.

La prima sera sono entrato ripetendomi "stringi i pugni e vai avanti", ma la Littizzetto mi ha sgamato subito chiedendo se fossi vivo o morto perchè avevo le mani gelate. Non so cosa succeda, dovrei chiedere a un medico. Non circola più il sangue perchè va tutto nel cuore.


La sera del venerdi per me è stata un'occasione a parte, come se non fossi in gara. Ci tenevo particolarmente a quell'esibizione, a portare sul palco Luigi Tenco. E' stato emozionantissimo, forse anche troppo, avrei dovuto regolarmi di più, però quando parte l'istinto e prevale sulla ragione è impossibile fermarlo, non ci sono briglie che tengano. Tremavo ma spero di aver prestato la mia voce con il massimo rispetto a questo grande artista che dopo questa canzone non ha avuto più la possibilità di farlo. Sinceramente sapevo che stavo andando volutamente contro un treno merci e che non avrei retto emotivamente a questa performance. Ma ho ritenuto giusto farla qui, in questo festival per me libero, dove lui non ha avuto la possibilità di esprimersi liberamente.
Per me è stato un onore aver interpretato quella canzone, i suoi familiari mi hanno contattato subito dopo l'esibizione e ci siamo commossi insieme. E' stata una bella botta emozionale che mi ha dato una grande carica per finire questi cinque giorni. Posso solo ringraziarli e dedicar loro una parte di questo premio.
Non avevo dettto a nessuno che mi avevano chiamato per farmi i complimenti e ringraziarmi, hanno fatto tutto loro comunicandolo il giorno dopo.
Ho riarrangiato il pezzo e lo abbiamo registarto ma non vorrei che uscisse da quel contesto, vorrei rimanesse lì su quel palco dove è giusto averlo portato. Penso proprio che non uscirà come singolo.

Sto leggendo un libro su Patty Smith, è molto interessante leggere aneddoti della sua vita con Robert Mapplethorpe.
L'ultimo film che ho visto e che ho condiviso anche nei social con le persone che mi seguono, è stato "Una famiglia perfetta" con uno dei attori preferiti, Sergio Castellitto. Anche se la storia è stata ripresa da un film spagnolo, mi sono molto piaciute la regia e la sceneggiatura.

Ci saranno moltissime cose che le persone non hanno capito di me ma questo è il bello. La vita si scopre mano a mano, io sono come alle prime pagine di un libro, finchè non arrivi alla fine non puoi sapere se ti è piaciuto. Vado avanti, proseguendo sulla mia strada e mostrando più lati possibile.
Sono molto antipatico e devono temere la mia antipatia, "mozzico"! In queste situazioni sono un po' bloccato, ma in verità sono un logorroico e nelle interviste a due i giornalisti si stufano a sentirmi parlare.
In me sono cambiate tante cose perchè comunque la vita ti porta ad affrontare degli ostacoli, a conoscere tante persone, a chiudere dei rapporti lavorativi e di amicizia, quindi cresci.
Prima mi guardavo molto allo specchio e alla fine succede che ti abitui a vederti e non riconosci più i difetti. Confrontandomi con i colleghi ho capito molto più di me, ovviamente è scattata una molla, ma in fondo rimango sempre lo stesso.
Sono estremo un po' in tutto, sono bianco o nero ma dovrei cominciare a guardare anche i grigi: Questa mia crescita personale si riflette anche in quella artistica, tutto viene amalgamato.

Se dovessi dipingere un quadro che racchiuda le mie emozioni in questo momento sarebbe sulla corrente dell'impressionismo, tutto colorato e molto disorientante.

Non posso scegliere se sono più rock o più melodico, sono un po' di tutto, un po' funky, un po' motown, un po' jazz, forse un po' meno heavy metal ma arriveremo anche a quello!
Non abbandonerò mai il mio Mi bemolle di petto, tengo molto alle mie corde vocali, anche il mio foniatra ha detto che è una cosa speciale. Il mio istinto esisterà sempre, ora è più tenuto a bada perchè si cresce e si impara a gestire un po' meglio questa prorompenza vocale. Nel nuovo progetto si dà molto più risalto al testo, alla parola.

A scuola ero sempre in conflitto con il mio professore di storia dell'arte, perchè davo la mia interpretazione ai quadri e lui invece sosteneva che dovevo studiare la critica riportatata nel libro. Ma se l'arte è libera, è per il popolo, per chi la osserva, è giusto che ognuno dia la propria interpretazione.
Ovviamente ho delle cose a cui mi aggrappo per interpretare una canzone ma mi piace tenerle per me, penso che altrimenti si modificherebbe la percezione degli altri.
Può sembrare un discorso egoistico ma io canto per me, per cui devo per forza ascoltarmi, assentandomi da tutto quello che mi circonda, altrimenti non troverei il giusto appiglio per l'interpretazione o per dare il giusto peso ad una parola, una frase, un testo.

Il significato che per me ha l'essenziale è un ritorno al passato. Tornare alle origini vuol dire guardare indietro al percorso di vita che si è fatto. Tutti lo vedono come un brano che parla d'amore, io come amore che nutro per le mie origini, il mio paese, tutto quello che ha fatto sì che rimanessi con i piedi per terra e che mi ricordi sempre da dove provengo.
Non ritengo giusti questi discorsi sui talent, secondo i quali chi è uscito da lì non ha gavetta, non ha fatto niente. Io un passato ce l'ho e me lo tengo ben stretto.

"L'essenziale" è stata scritta da Casalino, De Benedittis, Mengoni. Mi sono messo in fondo perchè penso sia giusto dar spazio a loro che si sono fatti il mazzo e non sono neanche presenti. E' bello vincere con un pezzo anche proprio. Dovevo vincere Sanremo per far capire che avevo scritto anche i pezzi dei miei dischi precedenti, anche se non sono piaciuti a nessuno, non hanno fatto tanto clamore.

Il live dipende molto dal pubblico, io mi faccio delle pippe assurde sulle energie. Siamo tutti esseri fatti di molecole, di atomi e credo che queste trattengano e rilascino energie.
I miei fan mi stanno dando belle soddisfazioni, dal televoto alla classifica dei download. Sono un esercito perchè marciano sopra a qualunque cosa, sono presenti quando li chiami, sono persone stupende e stiamo crescendo insieme. Il fatto che io sia vero con loro e loro con me paga.Marco Mengoni








L'essenziale

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- "L'essenziale" è nata più di un anno fa negli studi di registrazione a Fano, dove mi trovavo con altri autori...
E' nata di getto, sia la musica che le parole, in collaborazione con De Benedittis, dopodichè abbiamo registrato un provino che è stato consegnato a Marco. A lui è piaciuta, l'ha personalizzata mettendoci del suo, poi è stata presentata al festival, ha avuto il classico percorso.
E'una canzone che parla di amore universale, puoi dedicarla a una persona e quindi incasellarla solo in quel ruolo, ma rispecchia in qualche modo anche il periodo che stiamo vivendo. Io di solito non tratto argomenti di tematica sociale ma mi sono reso conto che alcune frasi, come l'inciso "mentre il mondo cade a pezzi io compongo nuovi spazi", esprimono la necessità di ritagliarsi degli spazi e dei punti fermi dove poter stare al riparo da tutto quello che è negativo e che possono riguardare la società o una questione personale, di ritornare a quello che ci fa stare veramente bene, quindi all'essenziale, ciò che può sembrare banale ma in realtà ci salva. Ognuno sa cosa è l'essenziale per se stesso, possiamo individuarlo e custodirlo. 
Dopo la vittoria io e Marco ci siamo incontrati, abbracciati e ringraziati a vicenda. Penso che lui abbia tutte le caratteristiche ideali per rappresentare l'Italia all'Eurovision.- (Roberto Casalino)

"L'essenziale" è stata scritta da Casalino, De Benedittis, Mengoni. Mi sono messo in fondo perchè penso sia giusto dar spazio a loro che si sono fatti il mazzo e non sono neanche presenti."  (Marco Mengoni - Corriere.it)


Marco condivide il premio con gli altri due autori: Roberto Casalino e Francesco De Benedittis  (Photo by Luca Tartaglia)
 




#PRONTOACORRERE

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 #PRONTOACORRERE  il nuovo disco di Marco Mengoni in uscita il 19 marzo

1. L’essenziale
2. Non me ne accorgo
3. Non passerai
4. Un’altra botta
5. La vita non ascolta
6. Pronto a correre
7. Bellissimo
8. La valle dei re
9. I got the fear
10. Avessi un altro modo
11. Evitiamoci
12. 20 Sigarette
13. Spari Nel Deserto
14. Una parola
15. Natale senza regali


#PRONTOACORRERE sarà disponibile anche in versione deluxe (cd+dvd), che include un esclusivo video backstage con immagini e retroscena inediti dell’esperienza sanremese di Marco che si chiamerà #DIARIODIUNSOGNO

Da martedì 26 febbraio sarà possibile scaricare da iTunes, ogni settimana, un brano in anteprima dal nuovo album di Marco: "Non Passerai" il primo, seguito il 5 marzo da "Bellissimo" e il 12 marzo da "Non me ne accorgo". Chi avrà acquistato almeno una delle tre tracce, avrà la possibilità di completare l'album a prezzo speciale.  
Inoltre, dal 26 febbraio #PRONTOACORRERE sarà in prenotazione su Amazon.it


L'ESSENZIALE

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L'essenziale ( Casalino, Mengoni, De Benedittis)

Sostengono gli eroi 
"se il gioco si fa duro, 
è da giocare" 
Beati loro poi 
se scambiano le offese con il bene. 
Succede anche a noi 
di far la guerra e ambire poi alla pace 
e nel silenzio mio 
annullo ogni tuo singolo dolore. 
Per apprezzare quello che 
non ho saputo scegliere. 

Mentre il mondo cade a pezzi 
io compongo nuovi spazi 
e desideri che 
appartengono anche a te 
che da sempre sei per me 
l'essenziale. 

Non accetteró 
un altro errore di valutazione, 
l'amore è in grado di 
celarsi dietro amabili parole 
che ho pronunciato prima che 
fossero vuote e stupide. 

Mentre il mondo cade a pezzi 
io compongo nuovi spazi 
e desideri che 
appartengono anche a te. 
Mentre il mondo cade a pezzi 
mi allontano dagli eccessi 
e dalle cattive abitudini, 
torneró all'origine, 
torno a te che sei per me 
l'essenziale 

L'amore non segue le logiche 
Ti toglie il respiro e la sete. 

Mentre il mondo cade a pezzi 
io compongo nuovi spazi 
e desideri che 
appartengono anche a te. 
Mentre il mondo cade a pezzi 
mi allontano dagli eccessi 
e dalle cattive abitudini, 
torneró all'origine, 
torno a te che sei per me 
l'essenziale



4 anni di Marco

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Marco Mengoni nasce a Ronciglione il 25 dicembre 1988. 
Frequenta un corso di chitarra classica e si iscrive ad una scuola di canto, partecipa a un seminario organizzato da Tuscia in Jazz e con un gruppo inizia a esibirsi nei pianobar e nei locali. A 16 anni comincia la sua carriera solista, accompagnato per i successivi tre anni da un gruppo di musicisti con cui si esibisce in piccoli club dove canta opere composizioni personali e cover e partecipando a svariati provini. Si trasferisce a Roma, si iscrive all'Università di Lingue e comincia a lavorare in alcuni studi di registrazione come fonico e programmatore.  

 


Nel 2009  partecipa, nella categoria 16/24 anni, alla terza edizione di X Factor vincendo senza mai andare al ballottaggio, assicurandosi un contratto con la casa discografica Sony Music e la partecipazione di diritto al Festival di Sanremo 2010. Riceve inoltre il Premio della Critica assegnato da una giuria di giornalisti e speakers radiofonici.



Il suo primo EP, "Dove si vola" ottiene il disco di platino per le oltre 60.000 copie vendute.

Partecipa alla trasmissione Rai per Telethon cantando "White Christmas". 




 Diventa Testimonial per la linea Viktor & Rolf e per la collezione di occhiali Lozza.














A febbraio si qualifica al terzo posto nella 60ª edizione del Festival di Sanremo con il brano "Credimi ancora", di cui è co-autore per testo e musica.  
Durante la quarta serata duetta con il Solis String Quartet, affermato quartetto d'archi. 
Il singolo si aggiudica il disco di platino.










Il suo secondo EP "Re Matto" mantiene per quattro settimane il primo posto nella classifica FIMI. In seguito insieme al DVD live viene certificato disco di platino.





Il tour "Re Matto" si apre con un doppio sold out all'Alcatraz di Milano e termina sempre a Milano l'11 Settembre al Palasharp per un totale di 55 date.



L'8 maggio vince il premio "Man of the year" ai TRL Awards 2010, assegnato da una giuria interna dell'emittente MTV Italia. 



Il 28 maggio all'Arena di Verona Mengoni riceve due Wind Music Awards per i due dischi di platino ottenuti con gli ep Dove si vola e Re matto, anche il singolo 

In un giorno qualunque viene certificato disco di platino.



 

A settembre partecipa al concerto a Lampedusa organizzato da Claudio Baglioni "O'Scià", mentre il 3 ottobre fa un mini live in quello organizzato da Ron contro la SLA ad Arzignano, accompagnato dall'Orchestra Sinfonica diretta dal Maestro Diego Basso.


Dopo essere stato eletto con votazione web 
Best Italian Act nell'ambito degli MTV Europe Music Awards, vince il titolo di Best European Act a Madrid, primo artista italiano nella storia di MTV.
  
Il 19 ottobre 2010 viene pubblicato su etichetta Sony il cd/dvd "Re matto live"  che viene certificato disco di platino.



Partecipa alla trasmissione Rai per Telethon cantando "In un giorno qualunque".




Il 31 dicembre 2010 è in concerto di fine anno a Napoli in Piazza del Plebiscito.












A Marzo è testimonial del WWF per l'Ora della Terra, l’iniziativa che ha come obiettivo principale quello di combattere i cambiamenti climatici del pianeta.












Il 5 aprile 2011 viene pubblicata in edizione limitata la "Mad Box", un prodotto in esclusiva che include un cofanetto con le canzoni, diversi gadget e una chiavetta USB con il Comic interattivo Solo 2.0 ideato dallo stesso Mengoni in collaborazione con Stella Fabiani e con il grafico Daniele Zed Berretta.






L'11 maggio 2011 esce il DVD di Renato Zero "Sei Zero" dove è inclusa la traccia "Per non essere così" cantata da Mengoni al concerto in occasione dei 60 anni dell'artista.  












Il 27 maggio 2011 all'Arena di Verona riceve 3 Wind Music Awards platino per "Re matto live", "Credimi ancora" e "In un giorno qualunque".







E' testimonial per la marca internazionale di profumi "Hugo Boss" e per la nuova collezione Lozza.


 Il 16 giugno si esibisce in un concerto esclusivo, per il brand di occhiali, presso Villa Ada a Roma.









Il 21 giugno 2011 è ospite a Radio Rai Uno nel corso della prima delle due serate all'insegna della solidarietà dedicate all'AISLA (l'Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica). 


Il 24 luglio partecipa al Festival Teatro Canzone Giorgio Gaber, presentando, oltre a un mini live di suoi pezzi," L'illogica allegria" e "Destra Sinistra" del cantautore scomparso. Omaggia inoltre la cantante Amy Winehouse, scomparsa il giorno precedente.



 

Il 27 settembre esce l'album "Solo 2.0" preceduto dal singolo "Solo (Vuelta al ruedo)" che balza direttamente al primo posto della Classifica FIMI Artisti.
All'album è allegato un codice da inserire sul sito del cantante per scaricare il primo episodio della Graphic Novel (l'episodio zero era contenuto nella "Mad Box")  
Nell'album è inclusa la traccia, scaricabile solo via I-Tunes, "Un gioco sporco", cantata a cappella dallo stesso Mengoni e dai Cluster, che ottiene il secondo posto come best professional original song ai CARA Awards 2012 (contemporary acappella recording awards). 
    



In occasione degli MTV Europe Music Awards 2011 Marco presenta la programmazione speciale di MTV in vista dell'evento europeo che si tiene a Belfast il 6 novembre.



 
L'8 novembre 2011 viene pubblicato
 l'album di Lucio Dalla "Questo è amore", 
che include un duetto con Mengoni nel brano 
"Meri Luis".  

 












 Nel novembre 2011 parte il "Solo tour 2.0" di cui cura la regia, otto date nei maggiori palazzetti italiani incluse le due anteprime trionfali al Forum di Assago e al PalaLottomatica di Roma. 

Il 28 dicembre 2011 "Solo 2.0" viene certificato disco d'oro. 

 



Il 24 dicembre prende parte, insieme ad altri artisti, al Concerto di Natale che viene trasmesso su Rai 2 dall'Auditorium della Conciliazione di Roma la sera della vigilia, cantando  "The Christmas song" di Nath king Cole e "Tanto il resto cambia",accompagnato dall’Orchestra Sinfonica Universale diretta dal maestro Renato Serio. 
 
 




E' il nuovo testimonial del progetto benefico Corri la Vita per la lotta contro i tumori. 







Il 31 dicembre 2011 è in concerto di fine anno a Catanzaro.

Dal 2 all'8 gennaio 2012 presenta la programmazione di MTV.

 

Il 17 Marzo 2012  si esibisce al Teatro Valle Occupato di Roma nell'ambito di una maratona musicale di 72 ore, guidata dal violoncellista Giovanni Sollima.  Interpreta “L'Equilibrista” e “Credimi Ancora”, e un medley, accompagnato da uno speciale ensemble di cento violoncelli, i Maestri Sollima e Melozzi e Sarah Jane Morris.  



Il 20 marzo esce "Il senso… di Alex", l'album tributo ad Alex Baroni in occasione del decennale della sua scomparsa con cover rivisitate da altri artisti, inclusa "Scrivi qualcosa per me" interpretata da Mengoni.    

 







Ad Aprile apre la seconda parte del tour, ideato insieme ad Elisa ed Andrea Rigonat, che lo vede impegnato in 18 teatri di tutta Italia.  

Il 24 aprile dello stesso viene pubblicato l'EP digitale Dall'inferno. 

Riceve due nomination ai TRL Awards 2012 nelle categorie Best Look e Superman Award, risultando vincitore in quest'ultima categoria.

 







Doppia il film animato in 3D "Lorax - Il guardiano della foresta", prodotto da Universal Pictures e uscito in Italia il 1º giugno 2012,  prestando la voce al personaggio Once-ler e riceve il Premio speciale Leggio d'oro come Voce Rivelazione Cartoon il 6 luglio 2012 ad Alghero. 

 






Il 16 giugno 2012 al Globe 
Theatre di Roma Marco partecipa  ad una serata celebrativa organizzata dal Comune di Roma in collaborazione con la Croce Rossa Italiana dedicata alla sensibilizzazione dei cittadini alla donazione del sangue.




Il 3 luglio a Modena partecipa al concerto benefico “Teniamo Botta!”, organizzato da Radio Bruno in collaborazione con il Comune di Modena, in favore delle popolazioni colpite dal terremoto.

 






 Il 4 Agosto presso il The Queen Elizabeth II Conference Centre di Londra si esibisce in un live accompagnato dalla sua band in formazione ridotta (basso, chitarra e batteria), in occasione delle Olimpiadi. Il concerto è stato seguito e trasmesso in differita da Radio Italia partner ufficiale del CONI, della Squadra Olimpica e di Casa Italia. 


 
Il 13 novembre 2012 esce "Io ci sono" il triplo cd tributo a Giorgio Gaber con cinquanta canzoni interpretate da cinquanta artisti che include la versione "Destra Sinistra" incisa da Marco, che verrà inserita nella colonna sonora del nuovo fim di Marco Ponti,
 "Passione sinistra", prodotto da Biancafilm per la regia di Marco Ponti in uscita nei prossimi mesi. 

Partecipa al Festival di Sanremo 2013 con le canzoni Bellissimo (scritta da Gianna Nannini e Pacifico e musicata dalla stessa Nannini con Davide Tagliapietra) e L'essenziale (di cui è coautore insieme a Roberto Casalino e Francesco De Benedittis ).
Il 15 febbraio 2013, durante la serata Sanremo Story, interpreta una commovente "Ciao amore ciao" di Luigi Tenco ricevendo il plauso di tutto il pubblico e della Fondazione Tenco. 
Vince la 63ª edizione del Festival di Sanremo con il brano "L'essenziale". 



A tre settimane dalla pubblicazione "L'essenziale", è certificata disco di platino digitale e il video è oltre 6.000.000 di visualizzazioni.
 


  
Il 4 marzo è tra gli ospiti del concerto tributo a Lucio Dalla ad un anno dalla sua scomparsa, trasmesso da Rai Uno. Accompagnato dal sax soprano di Stefano Di Battista  esegue una raffinata e delicata "Tu non mi basti" e con l'orchestra una difficilissima "Meri Luis" brano già cantato insieme allo stesso Dalla nel 2011.

 


Il 19 marzo 2013 uscirà il suo terzo album, che è stato registrato tra Milano e Los Angeles e prodotto da Michele Canova Iorfida intitolato "#PRONTOACORRERE". 

L'8 Maggio 2013 inizierà dal Teatro Arcimboldi di Milano "L'essenziale Tour 2013".

Marco Mengoni è stato scelto per rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest 2013 che si terrà a Malmo, in Svezia, dal 14 al 18 Maggio e il 26 febbraio a Barcellona ha fatto parte della giuria di qualità per scegliere il brano che il gruppo spagnolo El Sueño De Morfeo porterà all'Eurovision Song Contest.  

Renato Zero parla di Marco

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A RADIO KISSKISS

“Io trovo che ci siano qui e là delle apparizioni molto interessanti nel panorama musicale. Però ecco un Mengoni della situazione io posso in qualche modo immaginarlo nel futuro come una conferma, come un artista che può evidentemente avere un percorso significativo ed importante. L’ho capito soprattutto quando è venuto ospite a Piazza di Siena a cantare un mio brano e mi ha dato i brividi e poi a Sanremo, devo dire anche lì, questo brano che lui ha interpretato potrebbe essere un brano internazionale a tutti gli effetti. La scrittura è felice, proprio una scrittura universale nel senso che ha un testo italiano, ma se fosse cantata in inglese sarebbe sicuramente un successo. Io lo voto senza ombra di smentita.”

A RADIO 105

"Da noi ha comandato la musica napoletana finchè non è arrivato Modugno, quindi la nostra tradizione si è un pochino arrotolata su se stessa, adesso con Mengoni questo futuro musicale spero che abbia dei connotati nuovi e ci sia un cambio felice."


Ricordando Sanremo

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Una domenica di un mese fa mi svegliavo con un sorriso luminoso e ancora incredula di aver veramente vissuto l'emozione di vedere Marco con quel premio in mano. E per questo non sono ancora riuscita a scriverne. Mi pare di essere stata investita da un tir, frastornata, senza poter costruire un pensiero coerente, continuo a vedere l'immagine dei suoi occhi stanchi e quasi inconsapevoli di quello che stava succedendo intorno a lui su quel palco.
La settimana che ha preceduto il Festival è stata ricca di assaggi e notizie, foto e video messaggi, ma quello che mi è rimasto nel cuore sono le sue parole la sera della prima esibizione, quasi per cercare appoggio, coraggio e condivisione in chi sa che gli vuole bene. Ha sempre detto che prende la carica guardando negli occhi di chi gli è vicino, certamente attraverso uno schermo questo non è possibile ma il suo messaggio è arrivato forte e chiaro e spero che possa aver sentito tutta l'ondata di affetto e quanto eravamo coinvolti.
E' apparso elegantissimo, timoroso con la responsabilità di aprire la gara, con tutte le aspettative su di lui e con la certezza di essere sotto una lente di ingrandimento, immagino che in quella stretta di mano di Luciana Littizzetto fossero comprese anche tutte le nostre. Il suo sguardo verso il Maestro Gurian, la quasi immobilità davanti al microfono, la concentrazione e la voce trattenuta, in un primo momento la sua staticità e compostezza mi hanno un po' spiazzato.
La scelta de "L'essenziale" come canzone da portare avanti credo che abbia segnato positivamente tutto il percorso, a prescindere dal gusto, proprio perchè tutto il suo essere in questa occasione (dall'abbigliamento all'atteggiamento) e l'interpretazione di "Ciao amore ciao" hanno determinato la quadratura del cerchio con il senso del ritorno all'origine descritto nel brano.
La sera successiva si è rilassato, tanto è vero che nel mezzo della canzone ho avuto la netta percezione che fosse scattato qualcosa di diverso, i suoi occhi si sono accesi e ho esclamato " Ecco Marco finalmente!": uno sguardo fiero, agguerrito e deciso e da lì è filato tutto liscio, dalle interviste, tantissime e sempre interessanti, al trionfo.
La doppia soddisfazione è stata vederlo vincere con il brano di cui è coautore e presentandosi con uno stile semplice, pulito, quasi in punta di piedi, umile e forte al tempo stesso, senza voler attirare attenzione con teatrini e maschere appariscenti, con la sola forza della sua voce, del cuore e del suo corpo teso. Ha convinto ed emozionato tutti, anche il teatro intero era per lui.
Mi ha colpito moltissimo la carezza di Vincenzo Mollica di fronte al suo pianto trattenuto subito dopo la proclamazione e l'abbraccio spontaneo e grato di Marco verso le persone che erano lì per lui, che gli sono state accanto e lo hanno sostenuto in quei giorni e da sempre. Confesso che in quel momento avrei voluto esserne parte invece di vivere tutto attraverso il filtro di un freddo schermo, per poter condividere l'immensa soddisfazione di veder realizzato un sogno, che non è legato strettamente al premio in sè ma alla consapevolezza che finalmente si sta compiendo quello per cui combattevamo da anni ( e sì, mi ci metto anch'io perchè mi sento coinvolta ). Non si arresta la valanga di consensi e riconoscimenti da parte di chi ha infine aperto occhi, orecchie e soprattutto cuore di fronte a questa anima rara che rischia tutto a costo di prendersi schiaffi in faccia, impara, studia, si impegna, ringrazia umilmente chi ha creduto in lui e gli ha concesso questa possibilità (non credo sia un caso la sua unica esibizione a "Che tempo che fa" ). Lo farei dichiarare specie protetta, io comunque me lo tengo molto caro.




Marco presenta #PRONTOACORRERE

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Abbandonata la vecchia cartella stampa lo staff del cantante distribuisce un vero e proprio libretto, coloratissimo e pieno di foto: così Marco si presenta alla stampa per far conoscere il nuovo disco #PRONTOACORRERE, presso l'Accademia di Belle Arti di Brera,  mentre alcuni studenti realizzano delle opere ispirate da suoi ritratti fotografici che poi andranno all'asta per finanziare una borsa di studio.

Avrebbe voluto chiamarlo PRONTO A RI-CORRERE perchè in realtà lo sta facendo da quattro anni, ma così sembrava di voler far ricorso in tribunale.  
E' difficile capire esattamente quando il disco sia stato concepito: sono stati studiati 40 provini, è stato un travaglio lungo perchè c'era tanto da scrivere, quattro anni di vita vissuta da voler raccontare e far conoscere alla gente. 
Oggi è come essere in sala parto, nasce il bambino concepito non da due persone ma da tanti giovani, un team tutto nuovo con tanta carica e voglia di fare, come lui che ha solo 24 anni ma gliene danno tutti almeno trenta ma forse è un bene, significa che sembra più saggio.
Il titolo rappresenta il momento che sta vivendo, le sensazioni che condivide con il suo staff.  "Correre verso il futuro, vivendo consapevolmente il presente pronto a ciò che succederà. Sempre in divenire. Questo album e’ un insieme di immagini, di idee, di esperienze, di incontri, è un anno di vita intenso che ho voluto riassumere con un’azione: correre, ricercando la concretezza, l’appartenenza alla terra. Pronto a correre quindi, cercando di assorbire i colori. Ricerco il nucleo, la semplicità, l’essenziale appunto;  anche l'anteprima del tour, a parte aspettarci un guerriero con due baffi stile Apache, sarà essenziale anche se l’essenziale di Mengoni è comunque tanta roba." Non sa dove corre, sa solo che non vuole arrivare.

C'è un Marco più concreto, sia per quanto riguarda la scrittura che la melodia, l'approccio alla vocalità. E' molto più diretto ma le parole nonostante siano semplici hanno un peso.  A Sanremo, interpretando la canzone di Luigi Tenco, ha avuto paura perchè sapeva di toccare un mostro sacro con un pezzo che è stato l'ultimo della sua carriera e che ha segnato un momento particolarissimo, ma ha ritenuto fosse giusto proprio per la semplicità delle parole usate. E' legato ad un certo tipo di cantautorato perchè tende ad essere malinconico, anche attraverso la scrittura dei testi.
Canova è nell'Olimpo dei produttori da molti anni, sono molto diversi e all'inizio si sono scontrati ma crede che in questo modo nascano i rapporti più duraturi. Gli ha insegnato moltissimo, cos'è la misura, a limare gli eccessi, a rendere un testo più terreno, gli arrangiamenti più immediati. E' confrontandosi con altre persone che si cambia e si cresce.

Spiega come scrive le canzoni. Prima disegna lo storyboard e, quando la storia ha un senso, scrive le parole e le mette in musica. È bellissimo perché alla fine ha la casa ricoperta di disegni.  Per questo è stato fondamentale l'apporto di Ermal Meta che lo ha aiutato a sfrondare gli eccessi e a cucirsi addosso i brani scritti da altri. Infatti dopo aver trasformato tutto l'arrangiamento del brano di Ivano Fossati per adattarlo alla linea dell'album, ha temuto il giudizio dell'autore che invece ne è rimasto contento e ha collaborato al missaggio in studio.  

E' nato nell'88, in pieno boom tecnologico e questo spiega l'uso dell' hastag nei titoli. In fondo i suoi fan utilizzano normalmente i social per pubblicizzarlo e diffondere il suo lavoro e crede che il futuro sia digitale, anche se lui rimane un po' antico, legato alle percezioni visive e fisiche. E' forse per questo motivo che predilige la parte live del suo lavoro. Su twiitter segue solo trenta persone, probabilmente perchè non ha avuto il tempo di aggiungerne altre, ma pensa siano le più giuste.
Questo album è molto vario, è diviso in tre piani sonori: una parte di ballate, molto più classica, più intima, delle quali fa parte "L'essenziale"; una seconda rispecchia la sua provenienza, il jazz o comunque l'R'nB e il soul, il rock'n roll più suonato, poi la parte elettro-rock, più potente. C'è anche "Una parola", un pezzo che si distacca completamente dagli altri, "moderno, come direbbe mia nonna".
Essere poligami fa rock ma lui non lo è affatto, è monogano e tiene a questo aspetto, preferisce chiudere un rapporto piuttosto che tradire. 
"Natale senza regali" è un pezzo autobiografico, legato alla sua infanzia, quando mancava il regalo più importante, la presenza degli amici, a causa delle feste natalizie che ognuno trascorreva con i propri parenti.
 











Marco in Hangout Google+

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Il 19 Marzo Marco ha incontrato alcune fan in video chat di Google + :

Bruna: Cosa ti emoziona di più quando sei sul palco?
Marco:Dico sempre che ogni concerto dipende dal pubblico. Puoi passare una giornata non proprio bellissima, quindi arrivi sul palco e non hai la carica giusta per trasmettere qualcosa, dipende dall'energia che assorbi.  Mi emoziona la gente sorro il palco.

Chiara: in relazione alla presentazione all'Accademia di Brera, curi personalemte anche il packaging dell'album, la grafica, le copertine, l'allestimento del palco, le scenografie e i costumi, per rafforzare anche con l'immagine il concept che vuoi rappresentare?
Marco:Se nella vita sono un po' casinista, sul lavoro seguo tutto. Il bello di questo disco, come nell'altro, è che abbiamo scelto ragazzi che ancora studiano, per questo ho avuto la possibilità di interagire con loro e far passare l'idea che avevo del progetto, anche graficamente. Nella presentazione a Brera abbiamo dato la possibiltà a quattro ragazzi di intervenire sulle mie foto che verranno messe all'asta per finanziare le loro borse di studio.
Per quanto riguarda il palco ho sempre messo le mie idee, altrimenti sarebbe un falsare la mia personalità. Come i greci cerco di creare una statua bella fuori ma che trasmetta un messaggio, unendo l'estetica a tutto un concetto che parte da un'idea.
Mod: Il dvd contenuto nella versione dell'album racconta la tua esperienza a Sanremo.
Marco: Tengo a sottolineare che non ho scelto io il titolo ("Diario di un sogno". Abbiamo ripreso quest'esperienza e quando l'ho visto la prima volta mi sono emozionato.

Cindy: se tu potessi far tornare un personaggio del passato col quale confrontarti,  chi sarebbe?
Marco: Sarebbe mio nonno che purtroppo se ne è andato prima di X-Factor, mi farebbe piacere sapere cosa avrebbe da dire 

Fiorella: Restando in tema pittorico, se tu potessi descrivere le emozioni che provi quando sei su un palco attraverso un quadro di un pittore famoso, quale sceglieresti e perchè?
Marco:In questo momento in cui sta nascendo il nuovo tour sarebbe "L'urlo" di Munch, perchè creativamente parlando sono in quelle condizioni. Sicuramente sarebbe un Magritte, un po' metafisico.
Fiorella: Io invece ti raffiguro come la "Joie de vivre" di Matisse

Carmen: in questo album troveremo qualcosa di te che ancora non abbiamo conosciuto o che non sapevi di poterci dare?
Marco:In questo album c'è molto di diverso rispetto all'ultimo, sono ai poli opposti, l' approccio alla scrittura è molto più concreto. Si dà più importanza alla parola facendo meno arzigogoli. E' essenziale ma sempre Mengoni.

Mari: quale artista vorresti cantasse una tua canzone?
Marco:Mi piacerebbe un duetto con Selah Sue in "Natale senza regali" ma dovrebbe imparare l'italiano

MariaTeresa: La frase di MeriLuis dice "Il ragazzo lavorava in un bar... il ragazzo ha lasciato lì di lavorare e, agguantato un treno, è corso fino al mare",  ho avuto l'impressione parlasse un po' di te.  Quanto ci vedi della tua storia e in chi o cosa trovi il coraggio per prendere quel treno che molti per paura di sbagliare si lasciano scappare?
Marco:in effetti non mi ero mai soffermato molto su questa frase ma è vero: io ho preso quel treno e sono venuto  a Milano a fare i provini. Aver preso molte porte in faccia  e quindi tornare a casa un po' sconfitti credo che ti renda ancora più forte e ti dia il coraggio per buttarti. E' andata bene e posso solo ringraziare voi.

Robi: scegli una canzone per raccontati da ognuno dei tuoi album
Marco: "Lontanissimo da te", "Questa notte" versione reggae, " Tonight", "Pronto a correre".( in questo momento mi rappresentano tutti i pezzi di questo album, c'è solarità)

Moder: Sai già quale direzione far prendere al tuo tour? La scaletta per esempio?
Marco: La scaletta la stiamo definendo; per quando riguarda il gruppo, ci sono i tre che ho da sempre a cui si aggiungeranno altre persone per il tipo di strumentazione.

Ester: Avendo visto ciò che è successo in tutto questo periodo che consiglio daresti al Marco di cinque anni fa?
Marco: Di buttarsi come ho fatto. Oggi sono qui col sorriso e con questi risultati e molto contento di tutte le esperienze che ho passato, anche quelle negative che mi hanno permesso di crescere. Il consiglio in fondo è quello che mi hanno sempre dato i miei genitori: sentiti libero di sbagliare.

Priscilla: in tour avevi il vestito del Piccolo Principe, lo citi anche nell' "Essenziale"  (L'essenziale è invisibile agli occhi). C'è una connessione o è un caso?
Marco: "Il piccolo principe" è l'unico libro che ho letto due volte perché costretto a scuola: Non c'è una connessione ma se lo dici la troverò e me la rivendo nelle prossime interviste.

Il bello è che la critica si è accorta solo oggi che scrivo, anche se lo faccio da sempre, ma meglio tardi che mai. 
E' un disco molto vario, tipo montagne russe, ce n'è per tutti. Ci sono tre fasce sonore: le ballate alle quali è legata l'Italia del pop, la parte rock elettronica della quale fa parte "Pronto a correre", la parte più soul che riprende le mie origini e l'unica che esce fuori completamente è "Una parola", tutta dance e elettronica.
Siamo tutti pronti a correre insieme, ma ovviamente la canzone non parla di voi perché dice "Grazie per avermi fatto male", voi dovreste cambiare una parola "Grazie per avermi fatto bene", per essere ancora qui, perché senza la metà dell'esercito non funziona, quindi grazie a tutti.



a Radio1 a Citofonare Cuccarini

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L: E' passato un mese dalla vittoria, dopo questo vortice di emozioni come stai? immagino che tu non ti sia mai fermato perchè hai lavorato al disco.
M: La scelta è stata di far uscire il disco in seguito per cui dopo quei cinque giorni sono tornato subito in studio a seguire tutti i missaggi perchè sono un po' un "rompi" in quello che faccio.

L: Il team rinnovato è stata una scelta un po' traumatica o ponderata?
M: è stata drastica sicuramente, perchè quando lavori a lungo con le persone si instaurano rapporti che non sono solo professionali, diventa quasi una famiglia, quindi è stato molto difficile, ho passato un anno pesante ma le esperienze più forti sono quelle che ti rendono più consapevole e ti fanno crescere. Io la vedo in positivo, cerchiamo di guardare il bicchiere mezzo pieno.

L: Com'è cambiato l'approccio con il lavoro a distanza di due anni?
M: Cambiare un team è come cominciare daccapo perchè comunque devi conoscere e affiatarti con le nuove persone che ti acccompagneranno nel nuovo progetto. Il team è formato da giovani per cui l'entusiasmo era ancora maggiore.

L:  Ma oggi sei molto più presente con la scrittura dei testi
M: In realtà l'ho sempre fatto perchè sono puntiglioso, cocciuto, perfezionista, devo sempre controllare tutto, ma nella scrittura ho scoperto un'altra parte di me. Oggi è molto più concreta, meno metafisica, prima scrivevo un po' tra le righe, dall'Iperuranio, il magico mondo delle idee, ora sono più piantatao in terra. Le collaborazioni mi hanno fatto vivere il vero confronto che prima avevo solo con me attraverso lo specchio. Certo che guardando solo te dopo un po' ti abitui ai difetti per cui gli scambi umani sono fondamentali per quello che poi vai a raccontare su un palco.

L: L'album si intitola PRONTOACORRERE, dove vuoi andare?
M: PRONTOACORRERE è la frase più giusta per questo momento, perchè è una ripartenza, siamo davvero tutti con le scarpe da ginnastica e le lame (ovviamente di plastica) tra i denti.

L:Mi viene in mente quella frase : "Ogni giorno nella Savana quando sorge il sole una gazzella sa che per non venir mangiata dovrà correre. Ogni giorno nella Savana quando sorge il sole un leone sa che per mangiare dovrà correre. Non importa che tu sia leone o gazzella, se vuoi vivere devi correre", tu da che parte ti metti, sei più leone o più gazzella?
M: Un galeone, un misto tra gazzella e leone. Il mondo della musica può essere visto un po' come una savana.

L: Parliamo delle collaborazioni eccellenti italiane e internazionali in questo disco, da Gianna Nannini, a Cesare Cremonini, a Ivano Fossati che ha voluto regalarti una canzone e ha sempre dimostrato grande stima nei tuoi confronti ma sembra una persona piuttosto riservata, com'è lavorare con lui?
M: Si tratta di "Spari nel deserto" e io ancora non ci credo. Per me è un mostro sacro della scrittura. Io lo vedevo un po' irraggiungibile, come un artista inavvicinabile, invece è una persona stupenda, eccezionale. A dire la verità l'ho anche provocato perchè per portare il pezzo dentro il mood del disco ho stravolto l'armonia, quindi quando gliel'ho mandato modificato ho pensato che non mi avrebbe neanche risposto invece mi ha fatto i complimenti per avergli dato una veste migliore.  E' stata una grande soddisfazione, anche quando è venuto in studio per i missaggi e poi siamo stati a cena. Mi dispiace che abbia smesso di cantare ma cedendomi questa canzone mi ha fatto il regalo più bello che abbia mai ricevuto.

L: Michele Serra, uno tra gli autori del Festival, dopo averti sentito ha dichiarato di aver cambiato idea sugli artisti che vengono dai talent. Secondo te come mai esistono ancora questi pregiudizi, anche se per te ormai si tratta di passato remoto?
M:In realtà non mi infastidisce tanto questo quanto il fatto che mi si consideri solo un interprete ignorando che sono anche un autore dei miei pezzi.

L: Per il primo provino a X - Factor perchè hai scelto "Uomini semplici"?
M: Forse perchè mi ritengo un uomo semplice ed essenziale, anche se poi in realtà non lo sono del tutto.

L: Quali sono i tuoi riferimenti artistici?
M:Vado a periodi, magari mi fisso con la musica classica o col jazz dal quale ho iniziato. Un mio mito è David Bowie, che qualche anno fa ho sfiorato alla Mostra del Cinema a Venezia: sono arrivato in sala trucco poco dopo che lui era uscito e ho sentito che la ragazza che lo aveva truccato non sapeva chi fosse.

L: da 1 a 10 quanto sei orgoglioso di questo disco?
M:Non sono mai soddisfatto del tutto, gli do un 7 che per me è tantissimo. poi aspettiamo il voto del pubblico.

L: Tra gli autori Cesare Cremonini ha scritto per te "La valle dei re"
M:Non poteva esserci titolo migliore per uno che inizia la carriera con un EP chiamato "Re matto". Cesare riesce a descrivere fotografie quotidiane con una frase che mi arriva direttamente al cuore, quindi per lui nutro una profonda invidia positiva.

L: Se tu fossi un animale quale sceglieresti?
M:Son sempre stato legato grazie a mio padre ad un animale molto intelligente e bello esteticamente, scelgo il cavallo.

L: Se fossi un piatto?
M: Una carbonara che mi manca un po': E' un piatto completo, romano.

L: Un film?
M: amo gli horror ma sarei un Tarantino. Non ho ancora visto l'ultimo perchè aspetto che esca il DVD da vedere a casa da solo sul divano. Il mio amore per lui è nato così, vedendo "Le iene" da solo e sono rimasto stupito da quello che erano riusciti a fare con un pao di pinze, una tenaglia.

L: Un mezzo di locomozione?
M :una moto, ho appena preso il foglio rosa e tra poco coronerò il mio sogno, la mia prima moto. Sono stato ostacolato da tutti, poi non ho avuto tempo. E' una moto da passeggio, mi piacerebbe andare a fare un viaggio in Sud America.

L:un personaggio storico?
M:ho appena letto "L'elogio all'imperfezione" di Rita Levi Montalcini, , mi piacerebbe vivere quello che ha vissuto lei e che ha fatto per il mondo.

L: Se fossi un personaggio dei fumetti?
M:Diabolik, anche per l'attaccatura dei capelli anche se lui aveva gli occhi azzurri.

L: Un libro?
M: la trilogia "L'uomo dei cerchi azzurri" di Fred Vargas, gialli ambientati in Francia, mi piace l'atmosfera soprannaturale che descrive e mi ha dato molti spunti anche per i testi. 

L:Una canzone?
M:"Le te verità" di Lucio Battisti, che ha un testo senza tempo.

L: Un colore?
M: Il giallo. Avendo studiato all'istituto d'arte so che è uno dei colori che si acccosta alla follia come sinonimo di libertà.

L: per quanto riguarda il tour, vogliamo ricordare quando inizia?
M:L'8 maggio, poi facciamo una sosta per Malmo e altre date fino a fine mese. Ci sarà forse una parte estiva e poi tutto da confermare.

L: Quale sarà la canzone per l'Eurofestival?
M: Sarà "L'essenziale" . 


L: hai mai pensato di cantare in spagnolo e magari tradurre "L'essenziale"?
M: mi piace moltissimo lo spagnolo, vedremo



L: Cosa provi all'idea di rappresentare l'Italia in Svezia?
M: E' difficile per uno solo rappresentare una nazione creativa come la nostra. Io ce la metto tutta, spero di non fare brutta figura.

L: qui c'è un gruppetto di fan che ti faranno qualche domanda: Francesca, Ginevra, Lara, Arianna, Francesca
M:è una bella cosa, non le ho mai viste. 

F:  escludendo i complimenti c'è qualcosa che ti è stato detto da un tuo fan in questi anni che ti ha colpito particolarmente?
M:Una cosa ironica "Firmami le tette", di più profonde ce ne sono state tante. Mi piace quando criticano un pezzo o un'esibizione e la spiegano meglio di te. Io molte volte attingo da quello che scrivono per fare le interviste. sono critici musicali non da poco.

G: Qual è stato il primo CD che hai comprato e che è stato molto importante per la tua formazione artistica?
M: non mi ricordo, forse quello che mi hanno regalato i miei "Lo Zecchino d'oro".

A: hai fatto l'istituto d'arte quindi sei appassionato di arte. Vorrei sapere la tua corrente artistica e il tuo quadro preferiti
M:La corrente è sicuramente l'impressionismo e come quadro, per descrivere al meglio il periodo di sforzo e di lavoro, "l'urlo" di Munch

La: dalle anticipazioni abbiamo avuto modo di sentire un Marco diverso da quello di Solo 2.0. Ci stai mostrando un nuovo lato di te?
M:Io con i miei fan ho un rapporto strano: Mi piace parlare, spesso devono trascinarmi via. nelle interviste magari non spiccico una parola ma con loro mi ritrovo un po' a casa. In questo disco c'è un Marco un po' diverso rispetto alla scrittura dei testi che raccontano aspetti più reali, concreti, sono fotografie . Su Solo trovavi dei messaggi subliminali, dovevi leggere tra le righe.

L: Con questo nuovo sound, oggi sei fan di te stesso?
M:me lo chiedono spesso, perchè non lo sono mai stato. Questo disco è così disparato che ci trovo sicuramente qualcosa di mio, anche pezzi totalmente autobiografici.

L: c'è un cantante che ti piacerebbe vedere dal vivo?
M: sì, David Bowie
G: Ho notato che rispetto al passato sei diventato più sicuro e diretto anche nelle interviste oltre che sul palco. C'è qualcosa che ti ha portato a questo?

M: Il tuo percorso artistico si modifica in base alla vita quotidiana, a quello che stai vivendo. Sono ancora un po' sulle nuvole perchè mi piace starci ma magari in quattro anni che sono in questo mondo ho imparato alcuni trucchi del mestiere.

L: C'è un brano scritto e composto unicamente da te?
M:solo per il fatto che ci sia un produttore che confeziona il tutto non possono esistere brani completamente tuoi, comunque sì, su 15 qualcuno c'è, poi non mi piace autolodarmi, anche prima se scrivevo tutto io facevo firmare gli altri.

F: Nel video vediamo che utilizzi un pianoforte, hai preso lezioni o ti sei buttato?
M: Nel video io volevo che riprendessero mentre suonavo ma arrivato sul set ho scoperto che il piano era finto, di legno, con i tasti disegnati, così mi sono sfasciato le dita per cercare di suonare. Ho preso lezioni circa sei anni fa e dopo poco sono scappato. Non mi ritengo un pianista e mi sono vergognato per fare due note nello scorso tour. Non ho la sicurezza di un musicista per suonare davanti a un pubblico, mentre a casa sfascio la testa a tutti i presenti.

A: Qual è stato il momento in cui hai capito che la musica sarebbe stata la forza motrice della tua vita?M: Quando la mia prima famiglia artistica mi ha messo davanti a un bivio facendomi capire che se avessi voluto fare questo mestiere avrei dovuto tirarmi su le maniche.

 






Viviamo il momento

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Da Vanity Fair:
La frase "mentre il mondo cade a pezzi..." de "L' ESSENZIALE" ha una concretezza e una pesantezza costruite apposta per rimanere in testa. E' sicuramente di libera interpretazione, può descrivere un momento storico-sociale o di precarietà sentimentale.

"PRONTOACORRERE" è un atto di pubblica umiltà. Canta "grazie per avermi fatto male, non lo dimenticherò" perchè le cadute  e le botte fanno bene, aiutano a rialzarci ancora più forti e a capire come dovremo comportarci in futuro, bisogna sempre essere grati  per ciò che viviamo.
Su "NON ME NE ACCORGO"  dice "Che fretta hai di capire cosa siamo noi" perchè c'è sempre l'urgenza di etichettare una situazione che stiamo vivendo, di capire ciò che siamo. Non ama caratterizzare un rapporto sentimentale. E'.
Su "VENTI SIGARETTE", "come sai non è per sempre" rimarca il fatto che non ha mai detto questa frase. Dice che forse non è romantico  ma la ritiene un po' stupida, non ne capisce il senso. In amore sono più importanti i fatti delle parole. Vive il  momento per questo l' hanno sempre visto un po' come un alieno.  Il "per sempre" limita un certo tipo di libertà, sia perchè non sappiamo cosa potrà riservarci il futuro, sia perchè   dovremmo goderci quello che viviamo fino in fondo giorno per giorno. Quella frase invece sembra dare una sicurezza che  può portare anche a non impegnarsi per costruire il futuro, tanto qualsiasi cosa succeda staremo insieme.

Posso dire che amo la sua testa pensante e che sono d'accordo con queste parole? Ha detto che cerca di sfuggire la solitudine, di sforzarsi per uscire e per confrontarsi il più possibile con gli altri, sicuramente gli fa onore e lo arricchisce ma spero che non chiuda i suoi pensieri in un cassetto anzi, che continui a inserirli apparentemente come buttati lì, in una canzone, in un'intervista e che io sia sempre in grado di coglierne il vero significato. 





(immagine tratta dal booklet di #PRONTOACORRERE)

Tu non mi basti mai

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Io lo sapevo! Sapevo, dopo l'interpretazione delicata di "Tu non mi basti mai", dove duettando meravigliosamente con il sax soprano di Stefano Di Battista, la sua voce si era fusa con quella degli strumenti, che l'album ci avrebbe riservato fantastiche sorprese. Nonostante l'iniezione settimanale di dosi di vaccino (attraverso i singoli che sono usciti su I-tunes), la malattia si è manifestata in tutta la sua virulenza. E io che speravo di prenderla più leggermente! Del resto, da uno che riesce ad inventarsi da solo o quasi una ghost track assurda per quanto inaspettata e poi si e ci uccide cantando "Tanto il resto cambia" o "Ciao amore, ciao", come fai a prevedere un percorso semplice e  lineare? E alora via sulle montagne russe insieme alle infinite sfumature della sua voce, ce n'è per tutti i gusti ( ma io che gusti ho se dico che mi piacciono tutte?). 
Non posso dire che le ami tutte incondizionatamente e allo stesso modo, certo ci sono anche quelle che in un primo momento salterei, ma ecco che accade l'insospettabile: in quel punto, sì, proprio lì, c'è quella frase che mi tocca, poi nell'altra un suono che mi attrae, non c'è niente da fare, ad ogni ascolto colgo qualche sfumatura che mi era sfuggita e che mi fa ribaltare tutte le teorie. 
Sono arrivata alla conclusione che non ci sono produttori, collaborazioni, argomenti e supporti vari che reggano, c'è lui e la sua ricchezza interiore che spiccano su qualunque cosa, la capacità della sua voce di adattarsi come un guanto ad ogni genere voglia proporre, il modo in cui pronuncia singole parole che penetrano nel profondo dell'anima, il suo carisma e l'abilità di coinvolgerti e farti immergere totalmente nei suoi viaggi mentali. E soprattutto il bisogno di continuare a svelarci parti di sè attraverso il canto. 
E' da molto che lo chiamo "guerriero" ma ora più che mai ne sono convinta: un guerriero con la faccia dipinta e le scarpe da ginnastica! 

(foto di Marta Vitulo)

Making of L'essenziale

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Il fotografo e regista Giuseppe La Spada, l’unico italiano ad aver vinto il Webby Awards, l’oscar di internet, ha lavorato con alcuni dei più importanti brand italiani e stranieri, passa dalla fotografia ai videoclip fino agli spot pubblicitari con la stessa fluidità dell’acqua, suo elemento preferito parla della sua collaborazione con Marco Mengoni:
"Con il mio studio ci siamo occupati di tutto: dalle foto, alle copertine dei singoli e del cd. In più, abbiamo prodotto il video di 'L'Essenziale'. Inizialmente Marco ha molto apprezzato le foto stampate nel mio studio e da lì siamo passati al resto. Mengoni è un artista e una persona speciale.
Appena ho letto il testo del brano non ho avuto dubbi.  Mi è sembrato giusto raccontare attraverso delle immagini una canzone che da subito mi ha colpito. Una sorta di fuga dal mondo in cui viviamo, un’evasione fatta di disegni, di musiche al pianoforte, di acqua. Perché è proprio l’acqua l’elemento essenziale di riconduzione al principio della vita.
Per me “l’essenziale” è lavorare su progetti che siano di qualità e riuscire a svolgere il mio lavoro; il mio modo di esprimermi è l’attuazione di certe visioni. È essenziale la ricerca come forma di arricchimento costante, come forma di indagine dentro e fuori. È essenziale non perdere di vista certe cose importanti, difenderle. Credo che l’uomo debba veramente fare i conti con la natura, rispondere nel senso di prendere responsabilità. Per me è mettere sotto gli occhi cose considerate banali, è una ricerca in cui trovo molte risposte, sia estetiche che sociali. L’acqua è anche un modo per portarmi le mie origini i miei luoghi e non sentire in maniera eccessiva il distacco. Se mi avessero proposto qualcosa che avrebbe potuto snaturare il mio lavoro non avrei accettato."



Making of del videoclip "L'essenziale"





Corre verso l'infinito del pop

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DOPO SANREMOEcco l'ottimo lavoro del vincitore del Festival 2013

Marco Mengoni  corre verso l'infinito del pop

In progress è la voce di Marco, mentre Mengoni corre oltre la mente, la memoria e il cuore. Cerca nuovi incontri per smontare e rimontare in "#PRONTOACORRERE " (Sony) la sua vocalità, innazitutto.
Michele Canova lo aiuta, tra Los Angeles (Sunset Sound) e i suoi Kaneepa milanesi, a ritrovare la decontrazione di una vocalità votata all'esasperazione della semplice naturalezza che ha avuto in dono. Pop danzante, certo, ma internazionale e sofisticato, una materia in cui Marco ha messo mani, testa e istinto, sfarinando la sua potente biodiversità.
Per questo Gianna Nannini firma per lui con Pacifico "Bellissimo" e un Ivano Fossati senza remore pop rock (d'autore s'intende) gli spedisce "Spari nel deserto".
Quel che rende diverso il lavoro di Evan Bogart ( Jennifer Lopez e Rihanna) in "Non passerai", di Charlie Grant ( Def Lepard e Simply Red) in "I got the fear", Steve Robson (James Blunt) socio in un tormentone implacabile "Evitiamoci". O il singolo "Prontoacorrere" scritto con Mark Owen dei Take That. Il gusto delicatamente vintage disegna "Un'altra botta". Che delizia l'hammond, fiati phillysound e quel trombone in primo piano, Cesare Cremonini gli regala "La valle dei re".
Album ascoltabile e ballabile, vario nel tempo e in up tempo, attraversa veloce tutte le istantanee possibili di Mengoni oggi in una galleria del vento che indica la strada (highway) del futuro.
Cantato, suonato e prodotto benissimo, sancisce il trionfale ritorno di una grande promessa e realtà della nostra musica popular. Ma dall'orecchio fine, anche soul, rock e (tanto) jazz. Si dice: di qualità.

(Marco Mangiarotti per "Il giorno" 29 marzo 2013)



#PRONTOACORRERE (testo)

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PRONTOACORRERE ( Marco Mengoni, Ermal Meta,Benjamin Weaver,Jamie Norton,Mark Owen) 

Con te ero immobile 
Oggi ti vedrò di colpo sparire 
tra la folla te ne andrai 
Mi sono rotto delle scuse 
e sono stanco dei tuoi guai 
Hai detto che non vuoi più 
camminare accanto a me, accanto a me 
Ora questa casa mi sembra più grande 
illumino ogni angolo 
dipingo la noia, rivesto la stanza 
di quel che d'ora in poi sarò 
Non mi fermerai né adesso, né mai 
perché per troppe volte ho scelto te 
non sono immobile 
Grazie per avermi fatto male, non lo dimenticherò 
Grazie io riparto solo controvento ricomincerò 
E giro nel centro e faccio la spesa 
non mi sento fragile 
Cento grammi di sole 
non serve l'amore 
se poi diventa cenere 
Non mi prenderai né adesso, né mai 
perché per troppo tempo ho scelto te 
dimenticando me 
Grazie per avermi fatto male 
non lo dimenticherò 
Grazie io riparto solo controvento ricomincerò 
Sarò pronto a correre per me 
E tu ferma immobile 
Grazie per avermi fatto male non lo dimenticherò 
Sento nelle vene vita che si muove ricomincerò 
Sarò pronto a correre per me



Racconta #PRONTOACORRERE a RMC

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L'hastag è simbolo della società digitale nella quale viviamo. 

#L'ESSENZIALE:
Probabilmente era il pezzo più giusto per Sanremo. Per me l'essenziale ora è salire su un palco e avere un contatto diretto con le persone che mi permettono di fare questo mestiere.

Porto questa all'ESC perchè mi sembrava giusto darle ancora più luce dopo il riconoscimento avuto e provare a portarla in Europa, completamente in Italiano. Ho un po' di agitazione.

#EVITIAMOCI:
Ci sarebbe un sottotitolo, La soluzione, perchè in molte storie che stanno per finire succede che si litiga, ci si insulta, invece secondo me non sarebbe male evitarsi per un po' per non soffrire.


#UN'ALTRABOTTA:
Il senso è rivolto ad una storia d'amore infatti l'inciso dice "entri ed esci dal mio cuore con un click" . Fa parte della fascia più rock del disco, quella più suonata, ci sono stati inseriti i fiati, riprende il mio passato musicale, il soul, il black.


#BELLISSIMO:
E' il secondo pezzo che purtroppo non ha proseguito l'esperienza di Sanremo ma che ovviamente avrà una vita all'interno del disco: Mi è stato scritto da Gianna Nannini e Pacifico, ci tengo particolarmente perchè forse sono stati i primi che hanno creduto in questo nuovo progetto. L'incontro con Gianna è avvenuto per caso, lei stava finendo il suo disco nello studio accanto al mio mentre io iniziavo, ci siamo visti fuori, un po' come succedeva ai tempi d'oro della musica, quando gli artisti si incontravano alla RCA. Lei essendo molto prorompente è venuta subito a propormi quello che poi abbiamo ascoltato, mi sembrava giusto portare un'altra faccia di me a Sanremo oltre a "L'essenziale".

E' stata molto sportiva, dopo la scelta mi ha chiamato e mi ha detto che tifava per me e che dovevo spaccare tutto.

#20SIGARETTE:
In studio di registrazione dietro un vetro si sta scomodi. E' stato stranissimo registrare questo pezzo: tremavo, non mi era mai successo di emozionarmi così in studio. L'ho scritto io e ci sono molto legato, descrive un periodo della mia esistenza.


#LAVALLEDEIRE:
Non ci poteva essere titolo più giusto per me, perchè ho iniziato la mia carriera con un disco chiamato "Re matto". Io forse non sono mai stato re, non penso proprio che sarò io il re del pop italiano, sicuramente sono sogni che rimangono nel cassetto. Mi sento più a mio agio nella parola follia, libertà. Cesare ha fatto un mash-up di tutto quello che sono stato io, ha ripreso il mio vecchio stile che era in Solo 2.0, un'atmosfera molto più onirica, quasi un'opera lirica. Ha un testo da leggere molto tra le righe che a me piace moltissimo. Lo invidio perchè ha un talento nella scrittura che vorrei acquisire, riesce cioè a descrivere una fotografia con poche e semplici parole facendole arrivare direttamente allo stomaco ed è difficilissimo quindi gli faccio i miei complimenti. 


#SPARINELDESERTO:
Mi è stato donato da uno dei miei idoli, Ivano Fossati. Mi aveva invitato al suo ultimo concerto e dopo poco mi ha regalato questo pezzo, l'ho modificato portandolo verso il mood del mio disco e avevo paura del suo feedback, invece ha gradito molto, è venuto in studio. E' una persona meravigliosa e lo ringrazio perchè questo pezzo racchiude un misto di etnie musicali, è una fusione di un po' di tutto che sta benissimo in questo disco.


#NONPASSERAI:
E' una ballata che parla di sentimento. E' molto difficile mettere una persona al di sopra di se stessi, quando questo succede significa che si vuole veramente il bene per lei. Per me ha un sottotitolo non del tutto catastrofico.  


#LAVITANONASCOLTA:
La vita ti passa accanto e neanche ti vede. E' un pezzo cassa in quattro, uno di quelli più reattivi, ha un inciso serratissimo e lancia un messaggio  di sfida.


#AVESSIUNALTROMODO:
Ringrazio tantissimo Pier Cortese che ha scritto questo pezzo. La prima volta che l'ho fatto sentire a un piccolo gruppo di ascolto di amici, tutti chiedevano chi cantasse, non mi riconoscevano perchè è inusuale sentirmi cantare con quella tonalità bassa.


#UNAPAROLA:
E' la pecora nera del disco, il pezzo che si distacca completamente. Il disco è praticamente quasi tutto suonato dai musicisti mentre questo è tutto elettronico. Ha una linea melodica e armonica molto classica mentre il tappeto musicale è una fontana che spara suoni elettronici da un sintetizzatore.


#PRONTOACORRERE:
E' la traccia che dà il titolo all'album. L'ho scritta io, la frase dell'inciso "Grazie per avermi fatto male" significa che per me le esperienze negative insegnano e ti fanno crescere. La musica è scritta da Mark Owen, una collaborazione internazionale. Ci siamo sentiti solo via web. Io avevo chiesto di lui e mi ha mandato questo pezzo, poi ho scritto il testo italiano. Descrive perfettamente questo momento in cui ho ricominciato tutto. Ho cambiato team, siamo sui blocchi di partenza, pronti a correre.

#NONMENEACCORGO:
E' un pezzo a cui tengo molto perchè ci sono frasi autobiografiche. Una di queste è " Ma che fretta hai di capire cosa siamo noi?" cioè perchè dobbiamo sempre descrivere con una parola o una frase l'amore, l'amicizia o qualsiasi altro rapporto?


#NATALESENZAREGALI:
Questo pezzo descrive in pieno il mio modo di vivere, quello che amo, quello che faccio, le sensazioni che provo. E' un pezzo semplice, malinconico, quello classico che ascolti guardando dalla finestra mentre piove o nevica, in quelle giornate uggiose invernali.


 

(Radio Monte Carlo ph)

#UN'ALTRABOTTA (testo)

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#UN'ALTRABOTTA ( Marco Mengoni,Andrea Regazzetti, Martin Sjoelie,Daniel Watts )

Ma dimmi quando ripassi 
da questa strada interrotta 
che preparo la testa 
a prendere un'altra botta. 
Sai in fondo siamo semplici 
forse un po' troppo pratici 
come due cavi elettrici 

Entri ed esci dal mio cuore con un click 
dalla mia testa vuota proprio come un trip 
ti porti via di tutto poi mi lasci qui 
mentre fumo sognando. 
Entri ed esci dal mio cuore con un click 
dalla mia testa vuota proprio come un trip 
ti porti via di tutto poi mi lasci qui 
ti porti via di tutto e poi mi lasci ancora qui. 

Mi sento come un bambino 
che tocca il fuoco e si scotta 
un po' si illude e ci pensa 
e ci riprova un'altra volta 
ma in fondo siamo facili 
non servono miracoli 
a noi bastano due calcoli. 

Entri ed esci dal mio cuore con un click 
dalla mia testa vuota proprio come un trip 
ti porti via di tutto e poi mi lasci qui 
mentre fumo sognando. 
Entri ed esci dal mio cuore con un click 
dalla mia testa vuota proprio come un trip 
ti porti via di tutto e mi lasci qui 
ti porti via di tutto e poi mi lasci ancora qui. 

Ma dimmi quando ripassi 
da questa strada interrotta 
che preparo la testa 
a prendere un'altra botta. 

Entri ed esci dal mio cuore con un click 
dalla mia testa vuota proprio come un trip 
ti porti via di tutto e poi mi lasci qui 
mentre fumo sognando. 
Entri ed esci dal mio cuore con un click 
dalla mia testa vuota proprio come un trip 
ti porti via di tutto e poi mi lasci qui 
ti porti via di tutto e poi mi lasci ancora qui. 





Sopra una tastiera si sparpaglia la mia mente

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Ho "rubato" la frase da una canzone di Marco perchè di solito appunto i miei pensieri su fogli sparsi per casa e poi dovrei assemblarli in un filo logico anche se in realtà non esiste. Quindi li elenco in modo molto confuso attraverso una tastiera qui su queste pagine.

Leggo che questo CD è l'opposto di SOLO 2.0 ma solo io vedo una linea continua tra "Solo" e "Prontoacorrere"?  
"Scivolerò, io m'innalzerò, cercherò ali, più forte del vento e del male che è qui, correrò, nell'arena starò"
"Io riparto solo controvento ricomincerò...... Non mi fermerai né adesso, né mai "
In entrambe le tracce vedo la voglia di reagire contro le avversità, il bisogno di andare sempre avanti imparando proprio dagli errori e dalle delusioni incontrate lungo la strada. 
Mi sembra che il protagonista abbia trovato quelle ali che qualunque nome abbiano non finirò mai di ringraziare ( primi tra tutti coloro che hanno avuto fiducia totale in lui ) perchè il pensiero di poter perdere un talento e una persona del genere solo per incapacità di gestione mi faceva stare male. 

Mi ha fatto pensare anche sentire Marco confessare che sta scrivendo "purtroppo ancora in modo malinconico". Premesso che va bene cercare di vedere le cose con più leggerezza, non credo che dovrebbe sforzarsi di essere diverso, solo per far piacere agli altri. In fondo la sincerità paga sempre, anche nelle canzoni, meglio insomma una malinconia vera che un'allegria falsa. Chi ha un animo inquieto e portato alla riflessione secondo me è anche più sensibile, sente tutto di più, vive sulla pelle le proprie sensazioni. Del resto i più grandi componimenti, sia pittorici che letterari o musicali pare derivino dai momenti più tormentati degli autori che evidentemente rendono prolifici. 
Parlando sinceramente credo più in un Marco che riguardandosi mentre canta "Ciao amore, ciao", si estranea da tutto, si paralizza e riesce a emozionarsi di nuovo, che a quello che, in alcune delle ultime interviste, sostiene che in questo momento vede tutto rosa. 

"Non uso mai il telefono, non mando sms...Le persone che mi sono veramente vicine non hanno bisogno di dirmi niente. Io non dico molto a parole, cerco di dimostrare la gratitudine con i fatti. Chi mi conosce lo sa"
A volte sento chiedere a noi fan come facciamo ad essere così attaccati ad una persona che è così poco presente e che interagisce pochissimo. Credo che la risposta sia tutta in queste frasi, cioè che chi gli vuole bene ha imparato a conoscerlo e sa che questo è il suo carattere, tanto che apprezza come un regalo veramente sentito le volte che si affaccia da noi. Ovvio che se lo facesse più spesso saremmo anche più contenti ma come dicevo prima, meglio sincerità che smancerie fatte per obbligo. 
E di occasioni per farsi amare ne ha sul palco, quando spende tutto se stesso per regalarci ore indimenticabili.






In ogni dubbio che sei

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Dalla videochat con Vincenzo Mollica, che ha la grande capacità di mettere a proprio agio i suoi ospiti, ho notato che Marco è riuscito a svelare parti di sè anche attraverso le parole.  
In un mondo frenetico, fatto di conoscenze superficiali e rapporti fugaci dove apparentemente siamo pieni di "amici" ma in realtà sempre più soli, colpisce vedere la sua naturalezza nel soffermarsi sul lato umano delle persone, scoprire il suo forte bisogno di contatto, di scambio, di confronto per poter migliorare se stesso.
Speravo che riuscisse a trovare qualcuno che fosse in grado di donargli l'arricchimento che lui dona a noi con la sua presenza nelle nostre vite e vedendo la luce che aveva oggi negli occhi mentre rivolgeva parole di riconoscenza verso chi ha accanto e lo sta aiutando in questo percorso, mi fa capire che ce l'ha fatta, che in questo periodo è avviato sulla strada dell'appagamento e della fiducia, sinonimo anche di voglia di fare e produttività.
Direi che, anche solo per l'impegno e la difficoltà di agire su se stessi, si merita tutte le vittorie che sta ottenendo, l'ultima in ordine di tempo la conquista del Disco d'oro a venti giorni dall'uscita per l'album #PRONTOACORRERE.  




#SPARINELDESERTO (testo)

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#SPARINELDESERTO(Ivano Fossati, Marco Mengoni)

Ci sono spari in fondo al deserto 
Alla fine del giorno mi trovo da solo 
Le mie lettere sono senza risposta 
Allora dimmelo e lo saprò 
Tu, nichilista di nessun sentimento 
Sono come il tuo cane che morde la polvere 
Centomila dei prossimi giorni 
Li avevo tenuti per te 
Se si aprisse il paradiso qui adesso 
Nemmeno lo vedrei 

Siamo orfani in questo deserto 
Siamo orfani in questo deserto 
il mondo ci perdonerà 
Se ci fosse il paradiso 
sembrerebbe una spiaggia e 
sarebbe lontano da qui 
forse nella natura nella mancanza che ho di te 
o nei campi illuminati dal sole 
nei campi inondati dal sole 

Come in quei viaggi che sembrano sogni 
Carezze profonde nel buio 
E' la vita che fa la sua parte 
e non voglio sapere di più 
Ci sono luci in fondo a questo deserto 
lampi nell’oscurità 
Quando tutti si fanno da parte 
e le strade si aprono per te 
capisci cosa sto dicendo 
e quanto ti voglio 

Siamo orfani in questo deserto 
Siamo orfani in questo deserto 
il mondo ci perdonerà 
Se ci fosse il paradiso 
sembrerebbe una luce 
e sarebbe lontano da qui 
forse nella natura nella mancanza che ho di te 
o nei campi illuminati dal sole 
nei campi inondati dal sole 

Oppure nella polvere di questo deserto 
fango nelle scarpe e veleno negli occhi 
però io non ti faccio domande 
e non voglio sapere di più 
Sono uno che sa aspettare e allora aspetterò Sono uno che sa aspettare e allora aspetterò




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