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Channel: Marco Mengoni - IlBlog
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Spero di essere sempre alla ricerca del mio posto nel mondo

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Siamo rimasti sorpresi, ci aspettavamo dei punti dai paesi fratelli, quelli più vicini, ma non così tanti. Del resto abbiamo culture che si assomigliano.
Sono stato molte volte a Lugano, sia per vacanza che per un concerto, la conosco abbastanza bene e mi piace. Sicuramente tornerò sul lago con la moto.

Scrivo poco su Twitter e Facebook ma anche quando c'è la firma "staff" passa comunque tutto da me.

Sono ancora timido. Sarò andato al mare dieci volte nella mia vita. Non mi spoglio. Mi sdraio per terra e piano piano tolgo la maglietta, poi i pantaloni e sto immobile come una mummia. In Puglia (la mia ultima vacanza prima di X- Factor) stavo sdraiato da mattina a sera, facevo il bagno alle sei, quando la gente iniziava ad andare via.

Avevo ed ho un pubblico molto giovane e veder crescere questi ragazzi è bello, li vedo cambiare di anno in anno.

Ho sempre fatto attività fisica, mi piace la pallavolo e adoro il tennis. Lo sport è assolutamente fondamentale.

Il termine frustrazioni giovanili forse è troppo forte. Ricordo di essermi disperato per cose che poi a distanza di tempo sono diventate futili.

Io sono nato per fare il divo. Scherzi a parte, è vero che la vita ti cambia ma ho amici che hanno scelto percorsi il cui impatto è stato molto più forte sul loro quotidiano, penso alla carriera militare.
La mia scelta certo incide sulla privacy ma ha molti privilegi.
Se un giorno mi peserà vorrà dire che sarà il momento di uscire di scena.

L'essenziale è avere passione per tutto, rapporti personali, lavoro o gesti quotidiani come fare un caffè.

Credo che ci sia un posto nel mondo per tutti. Io spero di essere sempre alla ricerca di questo anche perchè altrimenti sarebbe finita.



(tratte da Topolino , Ticinonline e RSI)


Super Man e Artist Saga agli MTV Awards

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 Marco ha vinto i premi "Super Man" e "Artist Saga" agli MTV Awards in Piazzale Michelangelo a Firenze. 





E ci ha ringraziato così












L'essenziale nel nuovo tour

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Speravo che nel nuovo tour non ci fossero troppi cambiamenti per quanto riguarda le sonorità rispetto all'anteprima, a parte quelli necessari alle location all'aperto, sia perchè molti di noi devono ancora scoprirle , sia perchè vorrei aver modo di assaporarle ancora così come sono e in particolare sto pensando alla carezza di "Tonight" e di "Avessi un altro modo", ai voli in alto di "Tanto il resto cambia" e al ritmo alla Massive Attack de "L'equilibrista", ai cambi improvvisi di "Non passerai" e di "Non me ne accorgo", al prolungamento de "La valle dei re" con la chitarra di Luca Colombo (fai quello che vuoi Mengoni ma non togliere quella!), allo scat di "Spari nel deserto" (fai quello che vuoi Mengoni ma non tog...no, l'ho già detto!) che mi ha compensato della mancanza dei fiati presenti nel disco che poi riesce a imitare benissimo con la voce.
Durante la sua ultima intervista invece ha già rivelato un po' di rivoluzione tanto da temere uno sbiancamento precoce ai capelli dei musicisti che riceveranno le mail con le variazioni. Il fatto è che non dovrei sorprendermi perchè in effetti ogni data è sempre diversa dalla precedente, figuriamoci se ha qualche giorno di tempo per mettere in pratica le idee che gli passano per la testa!! Da tempo ho capito che non dobbiamo aspettarci mai niente o immaginare quello che potrebbe proporre, quindi mi basta solo che il concerto duri sette o ottto ore!



Interviste in Canton Ticino

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Da RadioTelevisoneSvizzera

              

Marco come hai cominciato a cantare?
Più o meno a 16 anni, avevo avuto degli input perchè mia madre cantava e comunque i miei genitori amavano ascoltare musica ma a me non importava niente. Ho cominciato con gli amici a fare il karaoke e la prima volta che ho cantato da solo si sono girati verso di me dicendomi " Mah..sai che forse sei bravino? "quindi ho preso coraggio e ho iniziato pianoforte, chitarra, scuola di canto che ho lasciato dopo pochi mesi perchè non sopporto le costrizioni e le leggi nell'arte e ho cominciato a fare serate con il mio primo gruppo rock ( Deep Purple, Cranberries, Pink Floyd), i Brainless, poi ho avuto un gruppo di dance anni 70/80.
Come si diventa Marco Mengoni? Qual è il percorso?
Uno nasce quello che è e prende la propria strada. Bisogna soffrire? Se si fa con passione non si soffre. Le esperienze della vita ti fanno stare male, ma nel lavoro fatto con passione e perchè ci credi anche le cose negative ti portano ad essere quello che sei oggi. Bisogna fare con passione qualsiasi cosa ci venga proposta. A 14 anni mi è stato proposto di fare il cameriere e il barista e ero titubante anche perchè studiavo, sono figlio unico e non avevo tanto bisogno. Ho accettato e dopo una settimana di prova ho trovato la luce in fondo al tunnel, a un ragazzo molto timido che deve per forza confrontarsi con gli altri, che deve mettersi in situazioni di imbarazzo ha aiutato tantissimo a superare tanti limiti che ho ancora anche se non c'entra niente con la musica, ma comunque mi ha aiutato a livello personale perchè ha dato il via allo stare su un palco, anche se lì è come se vivessi un'altra vita quando parte il primo accordo. Prima di salire sul palco mi emoziono, la vivo come se fosse sempre la prima volta, spero di sentirlo per tutta la vita e se non lo sentissi più dovrei ritirarmi immediatamente.
Il problema è quando scendi dal palco, perchè c'è l'assalto. Il ragazzino che cantava nei Brainless si immaginava che sarebbe successa una cosa così?
Uno dei ragazzini è in marina e fa medicina, l'hanno massacrato per sei anni, era il batterista, quello più fuori di testa, invece adesso è un'altra persona, tipo un automa. Vedi come le vite cambiano completamente. No, non se lo sarebbe immaginato e neanche io. 


                                     

Però è bello vedere che sei disponibilissimo con un esercito vero e proprio di fan quando finisci di cantare.
Quando finisco sono triste. Dopo la prima fase del tour, ora che non ho date devo trovare cose da fare perchè mi viene una depressione cosmica, intanto mi faccio venire la febbre, cose che mi tengono un po' occupato.

L' altro giorno a Locarno c'è stato un piccolo retroscena, io gli ho fatto i complimenti e l'intervista è finita lì perchè ci siamo emozionati, quest'anno anche per me è stato un anno molto mengoniano, da Sanremo all'Eurovision. All'Eurovision in particolare lui se avesse potuto avrebbe tirato tutti i suoi fan nell'arena e avrebbe passato il tempo con loro invece di fare le prove. Su youtube ha messo le versioni audio della finale prese direttamente dal microfono.Cercate Mengoni voice only.

Cos'è il talento per te?
E' la passione in tutto. Questo mestiere è un'alchimia di cose che si incastrano: il momento giusto, come ti comporti, a che livello è la tua crescita, come arrivi al pubblico e quello che dai. Poi tutti hanno un talento secondo me, tutto sta nel trovare il momento giusto e usarlo in base alle tue esperienze. 




L'esperienza del talent cosa ti ha lasciato?
ipo de
Nulla perchè non mi ricordo nulla!! Ho una memoria di 500 mega che ogni fine settimana viene resettata. No, ho dei ricordi, siamo stati reclusi tre mesi in un loft senza contatti con l'esterno, comunque è stata la mia prima esperienza di fronte a una telecamera, mettersi in gioco e aprirsi così tanto per me era molto difficile, è stata una sfida con me stesso. Da ragazzo molto timido andare in tv e comunque parlare di cose intime tipo la musica è stato difficile. Sicuramente cresci insieme al programma, poi ti stacchi, dopo l'ultima puntata esci nel mondo vero e devi far forza sulle persone che ami e che ti sono vicine e non devi perdere la testa. Devi stare ben piantato per terra senza distrazioni di altro tipo, tanto dura un anno. E' facilissimo perdersi, bisognerebbe non dar retta a nessuno e seguire il proprio istinto. Come animali avremmo l'istinto per fiutare un pericolo o una fonte di sopravvivenza ma ce lo dimentichiamo e soprattutto spesso ci sentiamo superiori a tutti, tipo devastare la natura, noi non siamo padroni del nostro pianeta, è solo in prestito. 

A proposito di momenti importanti, in quest'anno ne hai vissuti parecchi a cominciare da febbraio dove ti è capitato sia di vincere il festival sia di ricevere i complimenti dalla famiglia Tenco per la canzone che hai presentato. Sono due cose che segnano una persona che vive di musica.
Sicuramente mi ha segnato 

quell'esibizione. Avevo paura ma ho voluto portare quel pezzo perchè non mi vergogno a dire che la prima volta che l'ho sentito mi sono messo a piangere e quindi volevo riportare quell'emozione. I complimenti della famiglia sono stati positivi, ci siamo visti anche dopo la data di Genova e ne è nata anche un'amicizia. 

Appena finita la finale all'Eurovision siamo scesi nei camerini e quando ci hai visto hai iniziato a urlare " Lugano Lugano Svizzera 12 punti Italia!"
Immaginavo che le nazioni vicine a noi dessero dei voti, ancora di più cantando in italiano. Pensavo a due voti, invece dodici, esagerati!! E' bellissimo e mi ricordo la data a Lugano con molto piacere. Il mio bassista ha origini luganesi.

Questa esperienza relativa a Eurovision mi porta a fare un passo avanti. Ascoltando il disco e vedendoti dal vivo, colgo, e non sono l'unico, una tua potenziale dimensione internazionale, è una riflessione che state facendo o rimarrà una chimera? E' una strada da percorrere?
Sarebbe meraviglioso uscire dal proprio territorio, per il momento lo facciamo con la co-scrittura, nel disco ci sono degli autori internazionali, abbiamo fatto l'Eurovision, siamo in classifica in alcuni paesi esteri.
Come te la cavi con l'inglese?
Una schifezza! Una buonissima pronuncia quando canto.

Come nascono le collaborazioni?
La vita è una questione di caso, nel senso ti trovi nello stesso studio di Gianna (Nannini), esce dicendo "sento un odore sento un odore", ero io. Dopo due giorni mi ha mandato questo pezzo con Pacifico e Tagliapietra al quale abbiamo lavorato. Per Cremonini non c'era pezzo più giusto visto il titolo, io ho iniziato con re Matto, è anche un po' critico, mi piaceva. Appena mi ha chiamato Fossati sono corso al bagno, questa chiamata forse è una delle cose più belle che ho vissuto durante questo progetto.



Come si svolge il tuo contributo al disco? Come scrivi i pezzi?
Disegno i testi, faccio uno storyboard, poi tiro giù tutte le parole che prendono senso in seguito.
Avendo studiato all'istituto d'arte sei educato al bello, quanto è importante lo studio dell'arte, frequentarla, cercare di farla, respirarla?
Lo stai chedendo a uno che ci vive anche se la odio, sia la musica che l'arte in generale, un po' perchè è un mio limite, non posso scappare, dirle di no, appena parte un pezzo mi prende, mi si apre un mondo e devo immergermi completamente. Io odio le dipendenze e invece sono completamente dipendente da questa. Non posso evitare di vedere un'opera in tv per esempio e molti mi uccidono perchè la musica classica o il jazz non arrivano dappertutto, però io devo necessariamente guardare. L'arte è importantissima. Se il mondo si divide tra arte e scienza e matematica io sto sprofondato nel mondo dell'arte e voglio esserne sommerso.
Sembra che tu stia chiedendo scusa di essere artista. Dici che sei pronto a correre, ma qual è la gara?
Non lo so, in un domani incerto ma che voglio scoprire man mano perchè per me è bello vivere con un punto interrogativo. Dico che non sono artista perchè la parola è abusata, come la parola politica. L'artista per me ha un valore incredibile, io per ora non mi ritengo tale ma credo di essere un dipendente della musica.





A cosa ti sei ispirato per scrivere "L'essenziale"?
Io l'ho vista più ispirata a questa società perchè abbiamo bisogno di speranza. In questi anni avevo voglia di dare a chi mi ascolta un raggio di luce quindi con la prima frase immaginiamo una catastrofe ma con la seconda componiamo nuovi futuri, l'altro autore si è ispirato più all'amore. Io ho un po' di problemi con l'amore ma chi non li ha? Ed è bene, altrimenti di che scriviamo?
Si parlava dei concorsi, a noi sembra che tu sì sia molto emozionato, ma te la godi di brutto, sbaglio?
E devi vedere in tour! Godo tantissimo nel mio habitat naturale che è il palco. Ogni cosa va vissuta come se fosse l'ultima, io non so se ci sarò domani. Prima di salire sul palco l'emozione arriva dal pensiero che potrebbe essere l'ultima volta, nonostante io stia sempre male (spesso ho problemi alla gola), quando entro lì svanisce tutto. Spero lo sia anche per quelli che sono davanti perchè alla fine un concerto è uscire col sorriso, il divertimento e tante idee positive per la testa.

Io amo cantare e vorrei qualche consiglio.
Lascia perdere, sei ancora in tempo!! Ti faccio una domanda: suoni qualche strumento?
No, però ho studiato piano.
Ti piacerebbe continuare? Sai quanto ti aiuterebbe? Non per diventare pianista ma perchè il cantante professionista ha bisogno di conoscere. Quando sarai su un palco, e io te lo auguro quando i tempi saranno molto migliori anche per la discografia, perchè tu devi crescere, avrai bisogno di condividere con i tuoi musicisti. Conoscere un minimo la musica toglie tante barriere, io non so suonare il piano, so fare gli accordi che mi servono per comporre i pezzi magari all'inizio, poi ci sono gli arrangiatori che ti rifanno quello che gli chiedi, non togliamo lavoro a nessuno ma arricchisci sicuramente il tuo essere.



Da Radio3i

E' un periodo di grandissime soddisfazioni e di grandi numeri. Il tuo comunicato stampa era fermo a 11.000.000 di visualizzazioni per il video di "L'essenziale" . Oggi ne hai 16.030.995. Non ti fa venire la febbre questo numero?
Sì, infatti ho la febbre! Quest'anno è stato veramente particolare per me. E' bello intenso di emozioni perchè ho cambiato tutto il mio team e ci siamo avventurati in questo nuovo progetto non sapendo come venisse accolto questo nuovo Mengoni, devo dire che è andata molto bene.  





Tu hai un potenziale emozionale fortissimo.
Sono un po' diesel, ci metto un po' per accendermi. La mia parte di timidezza è rimasta, però mi sono un po' aperto, poi quando uno è sul palco è come se fosse su un altro pianeta, quando inizia il primo accordo viene dimenticato tutto, la timidezza o il vergognarsi.
Sei quello che viene definito "un animale da palcoscenico", forse l'espressione non ti piace ma tu il palcoscenico te lo "magni" proprio.
No, io amo questa espressione perchè l'uomo è un animale anche se razionale. Tengo moltissimo allla mia parte animale.
Quando hai fatto i provini per X-Factor, ti hanno fatto un complimento: "L'unico che ha fatto vedere un po' di tormento". Questa frase ti ha colpito, la ritenevi e la ritieni tuttora giusta? Nell'espressione della tua arte, della tua straordinaria vocalità c'è veramente questo aspetto di un po' di tormento interiore che viene fuori?
Io ricordo bene il mood di quell'anno e sicuramente è la parola più azzeccata. Ero e sono ancora alla ricerca di quello che voglio quindi sicuramnete era un'annata un po' tormentata. Mi è piaciuto soprattutto che se ne sia accorto Marco (Morgan). Me lo ricordo con un sorriso.
Sul palco di Sanremo: alla prima esecuzione del pezzo molti addetti hanno avuto la sensazione che tu vincessi, cos'ha avuto di speciale la tua performance?
Non lo so, io non riuscivo a tenere le gambe ferme perchè ho cominciato a tremare dall'alluce alla punta dei capelli. Ero il primo ad esibirmi, avevo un po' di ansia, arrivare dopo tutto il coro e l'orchestra per Verdi mi ha dato una carica emozionale incredibile quindi la salivazione è andata perduta completamente. Non mi sono accorto di niente, sono uscito dicendo "ma l'ho fatta?"
Sul palco dell'ESC: sei arrivato settimo e la tua esibizione è stata veramente speciale perchè in questo turbinio di effetti speciali sei stato perfetto, essenziale, senza orpelli.
Non so se perfetto, io avrei da dire come sempre perchè non mi va mai bene niente ma sono contento di essermi presentato e con un pezzo scritto da tre italiani. Prestavo voce alla mia nazione e mi sembrava giusto essere in linea con questo, sono molto contento del risultato. Ringrazio la Svizzera che ci portato 12 punti, non ce li aspettavamo.
Tu non potevi sentire ma devo dire che chi ti ha mandato in onda ha detto "esecuzione impeccabile", tu avrai tutti i margini di critica perchè sicuramente sari cattivissimo con te stesso.
Sono molto autocritico, ci tengo a guardarmi allo specchio, a capire i difetti di un'esibizione o qualunque cosa faccio sul palco. Vorrei tendere alla perfezione ma so che non ci arriverò mai e sono contento di questo.
L'anteprima de "L'essenziale tour" è stato quasi sempre sold out e ti stai preparando al tour che parte il 4 luglio da Trento, bissando e triplicando a Milano, Bologna, Napoli, Firenze e Torino. Com'è il tuo rapporto col pubblico nei live?
Il mio rapporto con il pubblico è quello che desideravo da un anno. Soprattutto in questo tour, il bello di condividere con le persone che hanno permesso tutto questo, le emozioni che hai provato in un anno non ha prezzo. Quello che si prova in un tour o guardando veramente gli occhi che ti permettono di andare avanti, di crescere è meraviglioso anche perchè il pubblico è sicuramente più del 50 per cento del nostro mestiere, se non ci fosse noi non saremmo niente.
Vedendo le date, inizi il 4 luglio e finisci il 12 ottobre, quando vai in vacanza?
Non ci vado, per me è il tour la vacanza. Sono contento di farlo in estate, erano due anni e mezzo che non giravamo d'estate, la prenderò un po' come una vacanza con tutte le persone che verranno a sopportarmi.


(foto di Elly rossi, Alessandro Bertoglio, Tom Alemanno)

A Radio Dolomiti e Radio Pico

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Da RADIO DOLOMITI (   podcast )

Aprirai a Trento il tuo tour estivo di cui hai già fatto una lunga anteprima nei teatri:

Dell' anteprima non ci possiamo lamentare, spero che si prosegua così.  Il 4 luglio sono a Trento per la seconda volta . Sono contento di iniziare un tour estivo sotto le stelle che non facevo dal Re Matto.

Che cosa ci porti, tutto l'album nuovo e farai anche qualche pezzo del passato?
Quasi tutto l'album nuovo e cose di repertorio,aggiungiamo qualcosa. Poi essendo uno che tende alla perfezione e che è sempre insoddisfatto stavo facendo partire la mail per i miei musicisti con le modifiche. Gli verranno i capelli bianchi. 

Torni da un'esperienza internazionale, sei stato all'Esc, com'e andata questa manifestazione che peraltro in Italia non è conosciutissima? C'erano artisti di grosso calibro compreso te . Che aria si respirava?
Un'organizzazione incredibile, perfetta, impeccabile forse anche troppo, noi non siamo abituati ad avere queste produzioni precise al millesimo. L'ambiente era bello, eravamo tutti uniti per la musica, senza sgomitate, contenti solo di esserci.  
Sono molto contento del risultato anche se non siamo sul podio, perchè siamo presenti in tantissime classifiche e anche alti in alcuni paesi europei.

Finalmente ti apprezzano anche all'estero.
Soprattutto con un pezzo di matrice completamente italiana, scritto a sei mani da tre italiani.

A luglio avrai la possibilità di vedere il centro città illuminato per questo festival di quattro giorni che ha come partner noi di Radio Dolomiti.Per l'altro tour venni in inverno quindi non mi sono goduto bene la città, questa volta spero di farlo essendo anche in centro.



 



Da RADIO PICO: ( podcast )

E' notizia di pochi giorni il disco di platino. Un disco con 15 tracce, un hastag, questo significa che hai un buon rapporto con internet e i tuoi fan?
Rimango sempre sul 50 e 50, perchè i social allontanano un po' la parte animale, istintiva dell'uomo. A me piace sentire l'odore, guardare negli occhi, quindi da un lato lo reputo negativo, dall'altro è positivo per la velocità della comunicazione, perchè io e altri miei colleghi possiamo condividere immediatamente emozioni, sensazioni, foto o messaggi con le persone che ci seguono.

Un album ricco, intenso, pennellato e cucito addosso come un abito sartoriale. 15 canzoni diversissime ma tutte scritte per la tua figura, la tua voce e il tuo carattere.
Tanti pezzi sono scritti da me quindi mi calzano a pennello perchè attingo dalle mie esperienze per scriverli, per quanto riguarda i pezzi degli altri autori abbiamo fatto una bella ricerca, ne sono arrivati tanti, mi sono innamorato di alcuni provini e abbiamo scelto quelli che avevano più affinità col progetto che stavamo presentando.

Sono tre autori più famosi in Italia e diversissimi tra loro, tra Cremonini, Nannini e Fossati che non hanno niente in comune tra loro ma tutti hanno scritto per te.Questo sottolinea che sei un interprete poliedrico e molto valido. come hai vissuto questi incontri?
Credo che abbiano in comune la libertà di espressione. Li invidio per il modo come scrivono, perchè riescono a descrivere delle fotografie con parole semplici ma che arrivano direttamente al cuore. E' quello che vorrei raggiungere, perchè soprattutto nei dischi passati avevo un modo molto più metafisico mentre attraverso queste persone che ho incontrato e con la voglia di cambiare ho ritrovato un po' più di concretezza.

Che pezzo scegli da far ascoltare e perchè?
Scelgo "Non me ne accorgo" perchè in tour, quando arrivava quel pezzo era un momento speciale sia per me che per il pubblico. Mi piace che non si classifichi con una parola o una definizione una storia, una relazione di amicizia o sentimentale.

Hai detto che sei un istintivo, che ami vivere le sensazioni e ho letto che anche quando giri i video, tipo Pronto a correre, hai cantato veramente
e poi è stata sovrapposta in postproduzione la versione disco, quindi ti immergi proprio nelle cose.
Ho sempre dei problemi con il playback, anche se non ho voce cerco sempre di cantare dal vivo, ovviamente nei video non si può fare ma io canto perchè spero che arrivi comunque la verità, quindi mi sgolo anche lì, non mi risparmio.

Immagino che la dimensione live sia la tua preferita, come ti stai preparando e come sarà questo Essenziale live?
Sicuramente il live è il mio ambiente perfetto, mi piace il fatto che devi dare tutto in una botta sola perchè non puoi ripetere, che un concerto sia vissuto come se fosse l'ultimo per dare tuttto quello che puoi anche perchè dipende tanto dal pubblico. Il nuovo tour sarà un po' modificato, toglieremo dei pezzi e lo metteremo in forma estiva.

Eleganza nel cantare e nel vestire, tieni in particolar modo al look, riesci ad essere sempre molto elegante, anche la scenografia sarà curata in modo particolare?
Ci tengo molto perchè secondo me se vuoi veicolare un messaggio devi accompagnarlo da un estetica, cerco di unire un po' le due cose, in questo tour ci sono delle torri sul palco che simboleggiano proprio la condivisione. Spero che le persone davanti ne abbiano una e che questo scambio di emozioni sia continuo. Sulla mia eleganza nel vestire ho dei dubbi però di sicuro sono molto più sobrio, essenziale, anche se ho messo un bello smoking viola antisfiga.



Marco da Ferragamo per la Fashion Week

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Marco domenica era ospite alla sfilata di Ferragamo a Milano e credo che ormai anche i muri conoscano il suo outfit che ha sollevato tantissimo clamore.
 
Qui, se qualcuno avesse bisogno di capire, c'è la spiegazione della sua essenza artistica.

"Ho il turbante perchè mi dicono sempre che sembro arabo, quindi l'ho messo per la prima volta nella mia vita. Ho sempre titubato perchè mi sembrava una cosa un po' troppo carnevalesca ma ho 24 anni e secondo me la moda è arte ma è comunque divertimento. I calzini corti, i pantaloni da basket creano un misto, una fusione di tantissimi stili tipo la mia musica.  Mi piace trovare un'alchimia tra tutti questi modi diversi di essere e di vestire"







#NONMENEACCORGO (testo)

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NON ME NE ACCORGO ( Marco Mengoni,Dario Faini,Piero Romitelli)

Sai che musica è dolore
Sai che musica è rumore
Sai che cosa c'è sto bene
Sai che cosa c'è sto male
Non mi chiederai permesso
se è concesso.

Lascio al tempo le promesse
Lascio a te le tue certezze
La chitarra sopra il letto e
i versi che non hai mai scritto
Non ti chiederò permesso
Preferisco bruciarmi da solo
che assecondarti adesso

Dove sei in che parte del mondo
oppure sei ancora qui e non me ne accorgo?
Troverai l'equilibrio che cerco
oppure lo scoprirai in ogni dubbio che sei?
Non vorrei, non vorrei
ma che fretta hai di capire cosa siamo noi 

Non ti resta che il rumore,
io che non so dargli un nome
il tuo cuore è scivoloso
non mi resta che poterci pattinare pattinare
Tu in un angolo sola
ed io non ti riconosco

Dove sei in che parte del mondo
oppure sei ancora qui e non me ne accorgo?
Troverai l'equilibrio che cerco
oppure lo scoprirai in ogni dubbio che sei? 
Non vorrei, non vorrei,
ma che fretta hai di capire cosa siamo noi
Di capire cosa siamo noi
Di capire cosa siamo noi

Oppure sei ancora qui e non me ne accorgo?
Inventerai l'equilibrio che cerco
oppure lo troverai in ogni dubbio che sei? 
Non vorrei, non vorrei
ma che fretta hai  
Tu sai già che cosa siamo noi.

Rai Gulp

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Le quattro parti dell'intervista a RAI GULP
(grazie a Yashal1203)  










Marco's breakfast

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Questa mattina Marco ci ha augurato il buongiorno davanti ad una sostanziosa colazione, in vista degli impegni di oggi, accompagnando il tutto con queste parole:  
"L'ENERGIA NECESSARIA X INIZIARE A LAVORARE..NN VEDO L'ORA DI CANTARE CON VOI SOTTO UN CIELO DI STELLE #esercito BUONGIORNOOOOO"


E se non vede l'ora lui, figuriamoci noi!
 

A proposito di Gaber

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Facendo una ricerca sul web ho ascoltato alcune interviste che Dalia Gaberscik ha rilasciato in occasione dell'uscita del triplo album "...Io ci sono", per riportare qui le sue parole nei confronti di Marco (  E' stato magnifico, direi sorprendente nell’interpretazione di “Destra sinistra”. Ho apprezzato tanto lui, quanto i suoi fan, che ormai popolano abitualmente le pagine web e i nostri social. Ci hanno chiesto come e dove trovare i dischi e tutta la letteratura di papà ) ma confesso che mi sono distratta da quell'intento. Non so perchè mi faccia quest'effetto, e non è la prima volta, ma quando raccconta aneddoti sulla vita di Gaber mi emoziono, riesco a percepire attraverso la sua voce l'amore e l'orgoglio che prova per quel padre così celebre e celebrato.
Sono affascinata da chi ha avuto la fortuna di crescere in ambienti ricchi di arte, di qualsiasi natura essa sia e in particolare ho una profondissima stima per lei perchè ha saputo affrancarsi dal lavoro dei genitori pur rimanendo in quell'ambito e perchè riesce a perpetuare l'opera di suo padre con devozione e determinazione e poi sono rimasta colpita in tempi non sospetti ( quando ancora non era nell'aria che la sua agenzia di comunicazione, la Goigest, si sarebbe occupata anche di Marco) sentendo, durante la conferenza stampa per il Festival Gaber del 2011, con quale fermezza ha difeso la scelta della partecipazione di Marco di fronte alle domande insinuanti di qualche critico musicale.

Sarebbe facile pensare che tutti i complimenti e le belle parole spese per lui da quel momento siano dettate da interesse ( durante il Festival di Sanremo: "nessuno canta come Marco Mengoni, non è un opinione, non è tifo. E' un dato oggettivo") ma sono convinta che prima di diventare suo ufficio stampa in lei sia nato un sincero apprezzamento per le sue doti artistiche e, azzardo, anche del vero affetto. Le sono riconoscente come a tutte le persone che hanno contribuito a far sì che Marco trovasse il suo posto nel mondo della musica.



(foto di Liz Argenteri)



Gli appuntamenti in Versilia per il decennale Festival Gaber





Chi non dice ciò che pensa di me

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Pochi giorni fa ho scritto che avrei preferito non ci fossero troppi cambiamenti nel tour estivo e a quanto pare sono stata accontentata.
Finalmente è riapparsa "Solo" anche se ad un primo ascolto, escludendo la parte cantata sempre meglio, non sono molto convinta sull'arrangiamento perchè perde un po' della sua intensità ma sono certa che cambierò idea tremila volte.  
Leggo però anche delusione per le canzoni che sono state tolte (a proposito: "Searching"... te la sei proprio dimenticata o non ha senso cantarla perchè hai trovato quelli che stavi cercando?) e se da un lato, ricordando la tua frase " Non mi fido più neanche un po' di chi tace e non dice ciò che pensa di me" credo tu abbia bisogno di conoscere i pareri di chi ti ascolta per regolarti di conseguenza, dall'altro penso che man mano che la tua carriera procede e il numero di dischi aumenta, sia scontata una scrematura sui brani da portare in tour per cui dovremo abituarci a qualche perdita a meno che tu non voglia fare un concerto di 48 ore.  
Sicuramente sono antica, ma l'uso dei social network spesso ci dà l'illusione di essere tutti amici e di poter scrivere qualunque cosa ci venga in mente, superando anche il limite invalicabile del rispetto. Faccio un esempio stupidissimo: se io dicessi " Non ti azzardare più a mettere quel cappellino perchè fai schifo, non voglio più vederti così" (a parte che la risposta che mi darei da sola sarebbe "non mi guardare, nessuno ti obbliga) non starei più soltando esprimendo un mio gusto ma cercherei di imporre il mio volere offendendo una persona e purtroppo questo atteggiamento mi sembra stia dilagando. 
E' anche vero che a volte si creano dei polveroni basati sul nulla, che qualunque piccola cosa viene enfatizzata e probabilmente chi vive nell'ambiente dello spettacolo è abituato a tutto e non ci dà il minimo peso, vedendo da fuori però spesso mi infastidisce.Comunque aspetto di godermi la mia nuova tappa cercando di vedere il meno possibile anche se so che le sorprese con lui non mancano mai.






Ma non so dire no

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Ogni volta dico "questa e mai più"...
non è che sia proprio così: di solito ho già in tasca il biglietto per una prossima data ma è indubbio che ad ogni concerto penso che sia impossibile innamorarsi ancora di più del suo essere artista e persona e puntualmente mi rendo conto che invece succede, sempre, tutte le volte. Dove vogliamo arrivare?
Sarà stato il timore che saltasse tutto a causa del maltempo e il conseguente danno al mixer, le ore di attesa (tra l'altro con un pubblico educato e paziente, tutti seduti ad aspettare senza perdere fiducia), il fatto che notoriamente Marco tenda a dare il massimo e anche di più nelle difficoltà o semplicemente la sua capacità di migliorarsi data dopo data, ne è uscito un concerto strepitoso con un'acustica eccezionale, musicisti al top, una piazza Duomo colorata e gremita all'inverosimile e un Marco felice di condividere con noi la sua soddisfazione per questo anno fantastico. Ci ha ringraziato più volte e tutti: quelli che ci sono sempre stati, quelli che si sono aggiunti in seguito e i nuovi arrivati, esprimendoci anche la sua gratitudine per il pezzo che gli è stato scritto da Fossati; come ho avuto modo di scrivergli in bacheca, dovrebbe rendersi conto una buona volta, il testone, che se non avesse valore i grandi autori non gli affiderebbero mai un loro pezzo indipendentemente dal seguito di fan e che noi possiamo solo partecipare al suo orgoglio ma il merito è tutto suo.
Da Siena porto con me le sue iniziali mani al cielo per implorare clemenza, la complicità su “Non passerai”, la delicatezza di “Avessi un altro modo”, “ Tonight”, “L'equilibrista”, la perfezione nel canto di “Dall'inferno” che mi ha strappato un'esclamazione a voce alta pittoresca e tipica toscana, l'energia di “Spari nel deserto” ormai assunta a mia preferita, la giocosità di “Questa notte”, l'amore nei suoi occhi di “In un giorno qualunque”, l'abbraccio collettivo col quale ci stringe tutti a sé. E sì, in questo tour il filo rosso che ci lega a lui non è solo la condivisione ma anche l'Amore, quello che ormai ci accompagna da più di quattro anni e che non passerà mai.














"Quanti significati sono celati dietro un abbraccio? Che cos'è un abbraccio se non comunicare, condividere e infondere qualcosa di sé ad un'altra persona? Un   abbraccio è esprimere la propria esistenza a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada, nella gioia che nel dolore. Esistono molti tipi di abbracci, ma i più veri ed i più profondi sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti. A volte un abbraccio, quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt'uno, fissa quell'istante magico nell'eterno.  Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso, fa vibrare l'anima e rivela ciò che ancora non si sa o si ha paura di sapere. Ma il più delle volte un abbraccio è staccare un pezzettino di sé per donarlo all'altro affinché possa continuare il proprio cammino meno solo."(Pablo Neruda)
 





(grazie a Francesca Abbati per il video e a Francesca Lorenzoni per le foto)

L'essenziale Tour a Siena

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Ieri sera sono stata a Camaiore per il Festival Gaber a vedere Maurizio Lastrico (veramente bravo tra l'altro). Da quando seguo Marco da vicino non posso fare a meno di mettermi dalla parte dell'artista, di immaginare le sue ansie sul pubblico che si troverà di fronte e ripenso a quanta verità ci sia nelle sue parole: le persone che hai davanti  possono davvero cambiare il corso alla tua giornata, in bene o in male, ridarti fiducia se l'avevi un po' spenta e caricarti a continuare o deluderti ed essere obbligato a far di tutto per smuovere entusiasmo. Per questo mi ricollego alla data di Siena di pochi giorni fa di "L'essenziale tour":
in qualsiasi tappa vengono organizzate sorprese per Marco mentre in Piazza Duomo non ce ne sono state. Senza voler generalizzare, noi toscani forse siamo un po' cinici, schietti, probabilmente un po' freddi ma sinceri e non so se lui si aspettasse palloncini, cartelli o altro ma ripensandoci a mente ferma mi rendo conto che deve  essere stata veramente dura poter credere che le persone avrebbero aspettato pazientemente tutto quel tempo senza dare in escandescenze, considerando anche l'assenza di bagni e la scarso ordine di sicurezza. Credo che la nostra sorpresa sia stata questa e che sia stata apprezzata, visto anche quanto si è speso per regalarci una serata indimenticabile. Il mio grazie va anche a quanti si sono dati da fare su quel palco e sotto, dai musicisti, ai tecnici tutti. 
















 (Foto di Francesca Lorenzoni )

Sul palco di Radio Bruno Estate

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Sono passati alcuni giorni  ma quando si tratta del Mengoni ho bisogno di tempo per metabolizzare!
Quando ha scritto "ogni volta dico questa e mai più" per caso si riferiva alle nostre esclamazioni quando ci sorbiamo ore sotto il sole, il caldo, il freddo, i disagi, ascoltiamo o guardiamo programmi insulsi con personaggi improbabili pur di assaporare una sua esibizione? Perchè dopo i Music Award di Firenze con la fregatura delle prove mancate ( ma mi vanto di poter dire che quello di Pallotti è stato un pezzo unico!) mi ero ripromessa di non farlo più e invece manco a farlo apposta dopo un mese ci sono ricaduta con Modena. Alla fine credo che la sua definizione "l'esercito" sia proprio azzeccata perchè ci sottoponiamo a delle vere e proprie prove di sopravvivenza, non ultima quella di difendere con il pugnale tra i denti le postazioni guadagnate, che se solo provi a muovere un piede all'indietro sei fregata per sempre!
Mai avrei immaginato di ritrovarmi alla mia età a fare cose che non amavo neanche da adolescente: trovarmi in mezzo a ragazzini urlanti, scalmati, spesso volgari, recitando dentro di me " ora me ne vado...non reggo più... no dai, resisti, ormai ci sei, assurdo tu ceda  a questo punto dopo aver sopportato queste ore, magari te ne vai e lui arriva..." e così per sei, otto, dieci volte.
Finchè finalmente non senti strepiti e urla dal retropalco e immagini che sia arrivato lui, la star della serata da come viene acclamato! Un sms mi avvisa " sta firmando autografi  a tutti qui dietro", sì col cavolo che mi sposto, sono solamente quattro ore, ormai ho messo le radici e poi a me dell'autografo non importa niente in realtà!
 Sale sul palco: prova...e sappiamo tutti quanto non siano mai sufficienti sia per lui che per noi  E' inutile, vivrebbe sul palco, si vede che è riluttante ad andarsene: gioca con la bandiera che ha sulle spalle, beve l'acqua, parlotta con Marta, si accorda con la band, ride, allunga le gambone, scherza con alcune che gli urlano la frase "sei bellissimo" facendo il segno del naso di Pinocchio, Marta fantastica che riprende tutti noi che cantiamo, è stupendo notare quanto tuttora si stupiscano di vedere quello che succede intorno a loro, ancora oggi io mi domando dove saremmo in questo momento se non fosse passata "L'essenziale" a Sanremo, ma meglio non pensarci.
Lui è una spanna sopra gli altri come sempre, prova "Pronto a correre" e  "Non me ne accorgo"  e quindi forse possiamo davvero sperare che sia il nuovo singolo? Io ne sono convinta da quando in una trasmissione radio l'ha scelta per farla ascoltare, perchè a volte colgo dei segnali da lui, ma magari mi faccio i film mentali, per esempio che abbia portato tutti noi fan sul palco tramite quella bandiera, mentre in realtà forse gli piace come gli dona il tricolore!! Comunque è stato l'unico a cantare due canzoni intere e poi si è dedicato di nuovo ai fan assiepati nel retro dispensando autografi, foto e sorrisi.
Il resto della serata l'ho vissuto da una transenna a lato del backstage perchè quando era il suo momento non è stato più possibile infilarsi in un posto decente dalla troppa ressa, per cui l'ho visto dal maxischermo e non coglievo tutto quello che diceva, ho solo sentito che ha ringraziato i fan come sempre e che all'invito ad andare alla data di Cervia ha aggiunto "se non avete niente da fare e volete venire..." , sempre il solito, un maestro nell'autopromozione!
Una giornata stancante ma tutto viene ripagato dall'emozione di sentire una piazza intera cantare con lui, "Pronto a correre" "Non me ne accorgo" e "L'essenziale", quello che sei mesi fa potevamo solo sognare.




Tienici con te

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Non amo particolarmente date e ricorrenze, non festeggio neanche le mie e mi ricordo dei compleanni solo perchè mi avvisa FB, ma oggi tutti o quasi stanno rammentando i tuoi esordi  e allora posso solo dirti che quando ti sento ringraziare tutti quelli che ti sono sempre stati vicini anche nei momenti difficili, mi fa stare bene sentirmi compresa in quel "tutti" e sapere che aver creduto in te è stata la cosa migliore che potessi fare per me stessa. 
Certo, sarebbe stato meglio se quei periodi non fossero esistiti, ma è anche grazie a loro se ora siamo così forti, se siamo sicuri che qualsiasi cosa accada saremo pronti ad affrontarla insieme e a godere di ogni singolo istante che possiamo condividere.
Grazie per aver scelto la musica e perchè ci dai l'opportunità di vederti crescere e di rinforzare giorno dopo giorno il nostro meraviglioso legame. Insieme a te non mi sento mai sola. 



"L'Essenziale Tour"- dettagli e date

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Da un interessante articolo di Douglas Cole per Sound&Lite che consiglio di leggere per intero qui : https://soundlite.it/live-concert-3/item/508-marco-mengoni.html
ho estrapolato le risposte degli addetti ai lavori a "L' Essenziale tour"  che riguardano strettamente Marco.

Il direttore della produzione Pierpaolo Baldelli:Il tour sta andando benissimo – sempre sold-out – e siamo veramente contenti, è una piacevole scoperta.Ci sono alcune città dove potevamo sicuramente fermarci per diverse date. Intorno a Marco in questo momento c’è un grande entusiasmo: da un punto di vista artistico e dal punto di vista economico, questo è uno dei tour top dell’anno.“In tournée – spiega Pierpaolo – tra musicisti, management, artista, autisti bilici, produzione, merchandising eccetera, siamo ventidue persone, se non erro. È una produzione piccola che sembra molto grande. Siamo stati bravi nel fare una cosa piccola gestibile in teatro che però è pronta ad affrontare l’estate e sarebbe pronta ad affrontare i palasport con qualche variazione.secondo me, il talent è una grandissima opportunità per fare emergere talenti che abbiamo in giro ma di cui nessuno si accorge, magari perché non conoscono la figlia del discografico, perché non hanno modo di contattare una radio o perché non sanno quale sia la via per provare ad avere successo. Marco è un esempio eclatante: probabilmente sarebbe esploso lo stesso, visto il suo grande talento, però il talent show è stato un grande veicolo per arrivare subito al grande pubblico. Non ho nulla nei confronti dei talent, penso anzi che i giovani che emergono possano garantire un futuro ad un ambiente che inizia ad invecchiare, visto che i big sono sul palco da 30 e più anni.adesso intorno a Marco c’è una grandissima attenzione a livello discografico, che inevitabilmente si riversa anche sul live. Ad un certo punto si decide che questo ragazzo ha le capacità, ha la potenzialità e ha il talento per poter diventare, ammesso che già non lo sia, un nome top nel panorama nazionale e, dopo l’Eurovision, anche nel panorama internazionale. In quel momento si decide di fare investimenti importanti, anche in termini di personale, perché avere in tour Mamo Pozzoli e Alberto Butturini significa avere nomi di fascia altissima.

Mamo Pozzoli, il lighting e set designer, co-programmatore ed operatore: abbiamo un set di tipo “televisivo”, curato nei dettagli. Qui abbiamo cercato di lasciare certi dettagli a vista con un sapore, appunto, industrial. A Marco è piaciuta l’idea, perché il tour si chiama L’Essenziale.

Alberto Butturini, il fonico di sala:  La tournée è partita con delle aspettative molto grandi e le ha confermate in pieno durante il percorso. Noi abbiamo fatto finora teatri esauriti sempre, d’estate ci si aspetta altrettanto ed è stata aperta anche una coda autunnale. Quindi mi piacerebbe che di tournée così in Italia ce ne fossero almeno 50 Marco non si discute. Canta da paura e sa stare sul palco alla grande, quindi è un bel concerto che tocca un po’ tutti generi musicali: citazioni anni ‘60 ed anni ‘70, si va dall’hip-hop alla musica dance fino alle ballad... quindi il concerto è divertente. Il pubblico è in delirio, scatenato: a Napoli era una cosa indescrivibile, credo di non aver sentito l’impianto per tutta la sera! Sul palco ci sono due tastieristi, Gianluca Ballarin che fa essenzialmente i pianoforti e cura le sequenze, e Andrea Pollione che fa Hammond e tastiere. Poi ci sono due chitarristi, Peter Cornacchia e Luca Colombo, che si dividono egualmente le parti chitarristiche. L’arrangiamento è molto virato verso il chitarrismo ad incastro di parti. Poi ci sono Giovanni Pallotti e Davide Sollazzi alla batteria, due collaboratori di lunghissima data che Marco ha voluto tenere con lui. E poi c’è Marco che mette d’accordo tutti: qualunque cosa succede, lui in ogni caso raddrizza e porta a casa la serata.
Per mettere in piedi la tournée di Marco, ho avuto a disposizione tre giorni prima del debutto, partendo da zero, che sono veramente pochi per una tournée di un artista che ha vinto Sanremo e che sta facendo i teatri pieni.  Penso che Marco sarebbe comunque arrivato senza passare per il talent. Questo per lui sarebbe stato un percorso naturale, a prescindere dall’esistenza o meno dei talent show. Io sono del parere che il talento, quando c’è, esce in ogni caso. Dopo, è chiaro che loro hanno una visione un po’ diversa da quella che abbiamo noi nel mondo del live. Considera che tra me e Marco ci sono più di venti anni di differenza, potrebbe essere mio figlio. Io ho un vissuto di tournée, di anni, di artisti, di musica degli anni rock che mi fa vedere le cose con degli occhi probabilmente diversi rispetto ad un giovane talento come lui. Però, il rapporto che ha con noi è un rapporto di artista adulto. Quindi si confronta alla pari, lui sa quello che vuole e lavora con noi per raggiungerlo. Credo che questo sia il modo migliore per essere stimati tra le persone, perché noi stimiamo lui. Quando entra sul palco siamo sicuri che una grande serata ci sarà di sicuro; e lui stima noi perché gli ri-diamo indietro quello che lui fa sul palco; così cerchio si chiude. È giovane, però sa già come si fa questo lavoro.

Quando canta, Mengoni mantiene il palco come se ci fosse nato e sulla voce non ci piove. Viene supportato da una band in grado di cambiare genere musicale in un lampo, come lui... una capacità comunque ben calibrata e non abusata durante lo show.










Le prossime  date dell'Essenziale Tour:
27 LUGLIO        CERVIA (RA) - Piazza Garibaldi
04 AGOSTO       PAESTUM (SA) – Teatro Dei Templi
06 AGOSTOCAGLIARI – Arena Sant’Elia
10 AGOSTOVILLAPIANA (CS) – Anfiteatro
13 AGOSTOBOLGHERI (LI) – Arena della Rocchetta
18 AGOSTOMACERATA – Sferisterio
19 AGOSTOPESCARA – Teatro D'Annunzio
21 AGOSTOSAN PANCRAZIO SALENTINO (BR) – Forum Eventi
23 AGOSTORONCIGLIONE (VT) – Stadio Comunale
26 AGOSTOTAORMINA (ME) - Teatro Antico
27 AGOSTOPALERMO – Teatro di Verdura
31 AGOSTOVERONA – Teatro Romano
1 SETTEMBREVERONA – Teatro Romano
25 SETTEMBREMILANO – Teatro degli Arcimboldi
26 SETTEMBREMILANO – Teatro degli Arcimboldi
28 SETTEMBREROMA – Gran Teatro
1 OTTOBREBOLOGNA – Europauditorium
6 OTTOBREROMA – Auditorium Parco della Musica
9 OTTOBRENAPOLI – Teatro Augusteo
11 OTTOBREFIRENZE – Teatro Verdi
12 OTTOBRETORINO – Teatro Colosseo
17 OTTOBRETORINO – Auditorium del Lingotto
19 OTTOBREFIRENZE – Teatro Verdi
20 OTTOBREMILANO – Teatro degli Arcimboldi






 (Foto di Francesca Lorenzoni, Viviana Edera, Lucia Lena, Silvia Bianchi, Grazia Tocchetto))



Ti porti via di tutto e poi mi lasci qui

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A volte penso di essere io la strana o sotto effetto allucinogeno perchè mi ritrovo completamente inebetita a guardare certe esibizioni di Marco: occhi spalancati, mani tra i capelli, cuore palpitante. Poi passo in bacheca o su twitter dopo un concerto a leggere  i messaggi e mi rendo conto che è proprio lui che tramortisce con la sua voce, l'atteggiamento, il modo di muoversi e di stare sul palco, il suo essere. E allora non ce n'è proprio per nessuno!






Il grande cuore di Marco

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Potrebbe apparire paradossale che un ragazzo poco più che ventenne riesca a darmi lezioni di vita, eppure non mi vergogno di ammettere che è così e che non è la prima volta. Oggi alla notizia che Marco il 28 e 29 ottobre avrà due concerti a Los Angeles nell'ambito dell' Hit Week Live al Billboard Music Conference, avevamo già la testa tra le nuvole e facevamo un po' la solita caciara su twitter ma lui, nella sua grande umanità, invece di esultare e festeggiare ci ha riportato con i piedi per terra mettendo al primo posto la tragedia della strada di ieri sera e chiedendoci silenzio.  
So che non si dovrebbe mischiare il suo ruolo nella musica, il personaggio, con la persona vera, ma come è possibile separarli quando vedi trasparire la sua anima anche dalle piccole cose, da aspetti e atteggiamenti che dovrebbero essere normali, scontati in chiunque ma che invece fanno parte purtroppo di una piccolissima minoranza di persone? Piccoli gesti e attenzioni da parte sua che probabilmente agli occhi esterni possono essere niente ma a me riempiono il cuore di stima per lui e che lo rendono un grande uomo.
Un esempio? Quel modo pacato con cui dichiara che se potesse polverizzerebbe il premio dell'Ariston per darne una manciata ad ognuno di noi, che siamo gli artefici della sua vittoria, che incrociando una scolaresca nasconde la sigaretta per non dare il cattivo esempio ai bambini, che in passerella  a Malmo si sofferma a baciare la mano all'hostess che guida gli ospiti e poi aspetta e aiuta l'artista norvegese a scendere la scaletta, che dopo pochissime ore dallo spavento per l'inconveniente aereo che lo riportava in Italia e senza aver potuto provare, canta dal vivo in trasmissione, che non usa il playback neanche nei video perchè vuole dare un'immagine realistica a chi guarda, che è spontaneo e sincero e non pensa che ogni sua parola potrebbe essere usata per smuovergli una critica, che è una continua sorpresa perchè può presentarsi al pubblico vestito totalmente casual e senza nessun abbinamento logico oppure elegantissimo a seconda di come gli gira, che non riesce a spiegarsi il delirio che si scatena intorno a lui e si meraviglia ogni volta, che accentua i suoi difetti prendendosi in giro e imitandosi, che invitato a cantare per gioco coinvolge carinamente anche la collega Alexia che era seduta a guardare, che in mezzo a una canzone scorgendo una ragazzina disabile si inginocchia a parlarle dicendo poi con diplomazia che stava salutando una vecchia amica, che mostra le belle lacrime di commozione sbuffando ma senza vergogna. 
Se unisci queste caratteristiche al modo tutto suo di far musica e di darsi non puoi fare altro che lasciarti travolgere e incantare da questo pifferaio magico.









(foto di Grazia Tocchetto e Liz Argenteri)

Come la musica si impossessa di lui

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"Non so, all'inizio sono un po' rigido. 
Ma dopo che ho iniziato mi dimentico qualunque cosa ed è come se... come se sparissi. Come se dentro avessi un fuoco. Come se volassi. Sono un uccello. Sono... elettricità. Già, elettricità."
(dal film Billy Elliott)

Marco:

Molti mi dicono che termino 
le mie esibizioni sbuffando. 
È vero,tiro un sospiro di sollievo,
perché ho buttato fuori qualcosa, 
perché prima di salire sul palco 
io mi dico sempre: 
-questa è l’ultima volta che sali sul palco,
perché domani non sai se potrai farlo ancora.-
Allora cerco di dare il massimo 
e quindi mi carico di emozioni e di tensioni
Quando canto non so se entro in un altro corpo o mi entra dentro la musica. Lì veramente non mi vergogno di niente.

A me non frega nulla delle critiche, e soprattutto non me ne frega nulla di chi mi ha preso in giro per i miei pianti sul palco. Per me la musica è un’emozione e non mi vergogno di versare qualche lacrima dopo aver interpretato un brano.


La musica se ci pensi, è molto fisica. Stai in contrazione muscolare e quindi quando finisce l’ultima nota c’è un rilasso talmente forte che è come un orgasmo. È come godere.
 





...e tutti i giorni spesi

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In genere vivo il presente e mi guardo poco indietro. Giorni fa però una ragazza ha postato il video della prima esibizione di Solo in TV a Star Academy e così sono stata investita dal ricordo di me seduta, praticamente in ginocchio, davanti allo schermo, con gli occhi spalancati e il fiato sospeso.
Da lì ho ripercorso mentalmente tutto quello che noi fan abbiamo vissuto con lui in questi anni, in questa, come dice lui, breve ma intensa carriera. Tutte le soddisfazioni iniziali, i riconoscimenti e gli attacchi, le apparizioni e gli inviti in palchi prestigiosi, i duetti con artisti affermati, il concerto a Villa Ada, le calde giornate estive in quarantena, in cui ciondolavamo in bacheca in cerca di notizie che non arrivavano, l'attesa per il cd, il batticuore all'anteprima, la nottata spesa ad ascoltare il singolo, il tour dei palazzetti, il timore inconfessato che qualcosa non girasse per il verso giusto, gli occhi dolenti di Marco mascherati dal solito sorriso le poche volte che si mostrava, l'annuncio della collaborazione con Elisa e il sospiro di sollievo per il suo "ritorno", la promozione per il tour in tutti i luoghi e in tutti i laghi dove potevamo farla, l'"invasione" pacifica della bacheca che pativa l'assenza ma che non abbiamo mai abbandonato, la fiducia in lui e nella sue capacità di sollevarsi, le prime timide incursioni notturne su twitter e in official e le condivisioni e infine la rinascita vera e propria con tutto ciò che ha comportato e di cui stiamo ancora godendo i frutti.
Grazie guerriero, è stato bello vivere tutto questo insieme a te e so che sei nel cuore e non passerai mai.


(Grazie a IaiaPh per la foto)


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